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Fabrizio Fabbri ...

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Così Roma ha alzato bandiera bianca, cedendo di schianto e lasciando la vittoria, 86-78, ai padroni di casa. Come purtroppo usanza degli ultimi tempi Repesa s'è trovato costretto a fare i conti con la poca profondità del proprio roster. Niente di nuovo nel quintetto, con Giacheti ancora titolare in regia. L'ordine iniziale del coach-brontolone è stato quello di cercare con insistenza i lunghi. Detto e fatto, visto che i primi 9 punti della Virtus sono stati divisi tra Lorbek e Gabini. Non appena Montegranaro ha provato ad adattarsi sono entrati allora in scena gli esterni. E' stato proprio Giachetti ad iscriversi per primo, con 5 di fila, e grazie anche ad Hawkins, Roma ha chiuso al 10' 14-19. Nel secondo mini-tempo, dopo aver dato l'impressione di sonnecchiare, è arrivata la fiammata di Ray. Due triple, una a cui ha aggiunto un libero, sono valse il 14-26. Anche Ukic e Stefansson hanno contribuito, mentre Fucka s'è dedicato ad un lavoro difensivo che stato un autentico clinic di basket. Più d'una volta la Virtus ha toccato il + 15, riuscendo a tenere Montegranaro distante nonostante un paio di fischiate irritanti e portandosi nello spogliatoio al 20' avanti di 11, 36-47. Tornata sul parquet la Virtus ha smesso di giocare. La stanchezza per lo sforzo di giovedì in Eurolega e quella panchina desolatamente corta, che dovrebbe far riflettere la dirigenza capitolina, si sono sommate alla trasformazione della Premiata. Ci ha pensato prima Garris ha dare fiato alla voglia di vincere dei padroni di casa, ma poi lo scettro è passato a Valerio Amoroso. Roma ci ha messo del suo, aprendo autostrade difensive e perdendo una quantità industriale di palloni (25 alla fine) che hanno prodotto quel 29-9 che al 30' ha messo Montegranaro avanti 65-56. Roma, pur con la lingua di fuori, ci ha provato fino in fondo. Ma il barile era ormai raschiato e il pressing finale, con Hawkins espulso epr somma di tecnici, è servito solo a mettere paura ai padroni di casa. Non c'è tempo per riposare perché il 27 sarà già campionato con l'insidiosa trasferta di Pesaro.

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