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La squadra di Spalletti peggio dell'anno scorso E ora c'è l'insidia Juventus

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Ma l'Inter non fa sconti, che giochi bene o male, i tre punti li porta sempre a casa e a Trigoria va sempre più di moda il sentimento esternato una settimana fa da De Rossi: frustrazione. L'armata di Mancini è implacabile come lo sono i numeri che accompagnano la sua marcia inarrestabile: 40 punti in 16 gare, nessuna sconfitta, migliore attacco e difesa meno battuta. La Roma, invece, deve ragionare su una statistica preoccupante: ha due punti in meno rispetto all'anno scorso, 33 contro 35, anche se il distacco dalla vetta era lo stesso. Con una differenza fondamentale: nella passata stagione arrivare secondi è stata una formalità, ora c'è una Juve agguerrita e senza Champions. Ma allora, l'ultima campagna acquisti non ha inciso minimamente? Al momento è così. Se nell'Inter i vari Cruz, Suazo e Crespo fanno dimenticare un certo Ibra, lo stesso non può dirsi di Vucinic e Giuly quando manca Totti. La differenza è tutta lì, non trascurando l'aspetto mentale che Spalletti sta curando da tempo con scarsi risultati. Ma per rivoluzionare un copione che va avanti ormai da un anno e mezzo non può bastare lo straordinario lavoro del tecnico toscano, testimoniato dal gioco più bello d'Italia: se Moratti continua a spendere per abbellire il suo giocattolo, come recita uno striscione della Sud, «non c'è trippa pe' gatti».

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