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Un biglietto di auguri significativo

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E le reti subite, quattro equamente divise in queste due partite, sono le sole che la difesa romanista abbia concesso quando ha giocato fuori casa. Segnale inquietante, dunque, ma stavolta non è soltanto questione di scaramanzia, anche se va sottolineato come al Picchi nelle ultime due stagioni la Roma non sia andata oltre il pari lamentando arbitraggi infelicissimi, un clamoroso rigore negato e perfino la ridicola espulsione di Totti nell'ultimo confronto. C'è da fare i conti con una formazione che Camolese è stato bravo a tirar fuori da un autentico baratro, andatura quasi da scudetto nelle ultime cinque gare, undici punti e tre di vantaggio sul quartetto di coda. Confronto insidioso, dunque, possibile che Spalletti dia fiato a Vucinic privilegiando uno schieramento meno esposto al contropiede: affidato a quel Tavano che nella Capitale aveva fallito soltanto per avere dovuto adeguarsi a un contesto tattico anomalo rispetto alla sua propensione per le rincorse in spazi dilatati. Meno rognoso, anche per il peso del fattore campo, il compito dell'Inter che riceve la visita del Torino, quest'ultimo cartina di tornasole nel duello di vertice, visto che la domenica successiva ospiterà i romanisti, con ulteriore appendice di Coppa Italia, per il poco che conta. Difficile ipotizzare scossoni, ma il nostro campionato raramente è avaro di colpi di scena. Significativo biglietto con auguri di buon viaggio per la Lazio che dovrà cercare, al Santiago Bernabeu, una qualificazione europea quasi miracolosa, però non impossibile se la squadra ritroverà la fiducia in se stessa. Segnale importante la vittoria sul Catania, qualche stento in avvio poi il vantaggio e un controllo non particolarmente sofferto, Rocchi torna a brillare, a Pandev bastano pochi minuti per il sigillo conclusivo.

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