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Non un passo indietro, guardia mai ...

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Anche se è giusto sottolineare come la Lazio sembrasse in partita prima di essere punita da un rigore più che dubbio, i nerazzurri hanno mostrato una disarmante capacità di amministrare le partite, poco o nulla concedendo e regalando anche momenti di grande calcio, soprattutto con un immenso Ibra. La concretezza, la solidità fisica e mentale dell'Inter, l'estetica che la Roma privilegia tendendo talvolta all'esagerazione, una valanga di colpi di tacco, la ricerca continua della soluzione più elegante, quando magari affondare il colpo eviterebbe qualche palpito di troppo. E lo schieramento spregiudicato proposto da Luciano Spalletti richiede grandissima attenzione: di più, concentrazione feroce, ma poiché la Roma qualche vacanza mentale tende a concedersela, accade che anche un monumento alla praticità come Juan spalanchi l'area al contropiede di un Cagliari bravo a chiudersi pressando alto. Con il rientro di Totti, logico affidare la posizione di Perrotta a Rodrigo Taddei, già collaudato nel ruolo e bravo nello svolgimento del tema, con gli svolazzi dei due gol che regalano serenità. Ma apprezzabili, al solito, le invenzioni del capitano,un Vucinic più convinto avrebbe risolto molti problemi dopo pochissimi minuti, peccato che a Totti un gol fatto lo abbia negato un guardalinee miope. Un secondo tempo giocato quasi con sufficienza, forse la partita con l'Udinese aveva richiesto un impegno fisico al di sopra della norma, però mai autentiche sofferenze per il popolo romanista. Spettacolo, al solito: peggio per chi se lo è perso.

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