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Luigi Salomone [email protected] «Non abbiamo nulla ...

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Le due tifoserie, oltretutto gemellate, ricorderanno il loro amico caduto mentre cercava di andare a Milano a vedere la partita che sarà invece giocata stasera. Nerazzurri lanciatissimi, laziali col morale basso per i risultati scadenti e la prospettiva di dover lottare per risalire una classifica quantomai preoccupante. Sarà davvero dura per i biancocelesti conquistare punti pesanti sul campo della capolista con la scudetto sul petto. Per ritrovare serenità sarebbe fondamentale centrare un risultato di prestigio a San Siro dopo lo stentato pareggio di Siena ma l'impresa in fase di pronostico sembra davvero improbabile. Il tecnico, però, non accetta il ruolo di vittima sacrificale assegnato dopo le ultime deludenti prestazioni: «Sulla carta, ma anche per il momento e per la condizione fisica, l'Inter è superiore a noi, ma ce l'andiamo a giocare con lo spirito di una provinciale. Pensavamo in Champions che Real e Brema fossero fuori dalla nostra portata e, invece, abbiamo centrato risultati importanti. L'Olimpiakos era sulla carta la squadra più debole e abbiamo perso all'Olimpico. L'Inter? È la formazione italiana di riferimento. Come qualità e ricambi nessuno è al suo livello. Ci sono altri che sono cresciuti con l'acquisto di giocatori di livello e mi riferisco a Juventus, Fiorentina e Roma, ma si sono soltanto avvicinate». Naturalmente anche ieri al momento delle convocazioni Rossi ha dovuto depennare qualche nome illustre. Behrami non è partito così come Siviglia che è rimasto a Roma per essere al top sabato contro il Catania. Fuori dalla lista dei convocati anche Mutarelli che sconterà l'ultima delle tre giornate di squalifica, e Del Nero che sta curando la fascite plantare. Berni e Tare, invece, sono stati esentati per scelta tecnica. In più Ledesma e Firmani non sono al top e non si sono allenati con la squadra anche se entrambi dovrebbero partire titolari. Qualche problema pure per Stendardo che è uscito dal campo prima della fine dell'allenamento. Oggi il test decisivo: in caso di forfait è pronto Scaloni. Rientrano dal primo minuto Zauri e Mauri, fiducia alla coppia Rocchi-Pandev. Tra l'altro, il macedone è diffidato ma Rossi non fa sconti e lo schiera lo stesso nonostante all'orizzonte abbia uno scontro diretto contro il Catania, sabato alle 18 all'Olimpico. Ma lui, il creatore di questa Lazio non vuole pensare ai contrattempi e concedere alibi. Spiega con un pizzico d'orgoglio: «Nonostante le vicissitudini legate soprattutto ad infortuni e episodi paradossali, la mia è una squadra che sul campo mantiene lo stesso spirito dello scorso anno, magari non riuscendoci per tutta la partita per colpa di carenze legate al fatto di giocare tre gare alla settimana. La squadra non ha mai collassato, ha sempre pensato di recuperare fino alla fine. Perciò ce la giocheremo da Lazio anche stavolta».

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