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Col Manchester sarà solo un'amichevole

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Se lo Sporting Lisbona non si fosse arreso proprio allo scadere, sarebbe rimasto in palio il primo posto, compito difficile ma non impossibile per i romani obbligati a vincere sull'United con due reti di scarto per la legge dei confronti diretti. Ma va benissimo così, non dovrebbe pesare troppo sulla prossima di campionato la placida trasferta contro gli ultimi della classe, addirittura quattro gol, uno preso a risultato acquisito per comprensibile rilassamento, occasioni a raffica, buoni segnali dal rientrante Taddei. Tenuto al riparo dal freddo Mancini, un vivacissimo Giuly, fuori rispetto a Genova anche Brighi, per una serata così questa bella Roma bastava e avanzava. Non ci sarà stato il tepore della primavera, ma avercene, di queste condizioni ambientali, perfetto il manto erboso di uno stadio all'addio prima della demolizione per far posto al nuovo impianto per l'Europeo di Ucraina e Polonia. Un tappeto verde apertosi sotto i piedi romanisti in un amen, la cooperativa Panucci-Vucinic ad avviare la trionfale galoppata romanista, spazi larghi e vita da signori, secondo quanto imponeva la scala dei valori, micidiale il montenegrino. Aveva creato qualche apprensione alle due protagonista del match di San Siro la vittoria del Psv a Mosca, su un Cska già fuori anche dal ripescaggio in Coppa Uefa. Ma soltanto i turchi soffrono: relativamente, dovendo giocare in casa l'ultimo turno con i moscoviti. Al Meazza, si completa la festa tutta italiana della giornata, sette gol tra Roma e Inter, altrove da registrare il ritorno in corsa del Lione: tante grazie allo Stoccarda che impone lo stop ai Rangers, ma francesi obbligati a vincere a Glasgow. Visti, in questo turno, più citofoni che portieri veri e propri, errori talvolta imbarazzanti.

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