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Fabrizio Fabbri Se proprio si vuole ...

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La Virtus ha dominato e lo ha fatto con il piglio della grande, schiacciando un'avversaria in partita solo nei primi 10', chiusi 19-20 solo per un rallentamento dei giallorossi che, dopo una partenza ad acceleratore pigiato (1-12), hanno consentito ai padroni di casa, sospinti da Abukar, di sperare di riaprire la contesa. È bastato che la Lottomatica, nonostante la falcidia di falli che troppo in fretta ha costretto Repesa a prudenziali cambi, mostrasse per un attimo i muscoli e la partita s'è spezzata in due. Cantù, in balia della fisicità di Hawkins, ha provato la carta della zona. In cui s'è tuffato come un bambino goloso Stefansson (13 punti e palma dei miglior rimbalzista con 7) che con un paio di triple ha ampliato la forbice tra le due contendenti. In attacco la Virtus ha sempre trovato la soluzione giusta, coinvolgendo diversi protagonisti. Nonostante troppi palloni persi Gabini ha recitato il suo consueto copione da combattente mentre dalla panchina Giachetti non ha fatto rimpiangere il metronomo Ukic. 29-46 al 20', dilatato ancora di più in apertura di terzo minitempo quando Lorbek ha dato lezione del gioco nell'area pitturata sincronizzando le giocate in pick and roll con il regista croato. Il resto è stata pura accademia, tanto da consentire a Repesa di poter dare uno sprazzo di campo al rientrante Daniels e alla squadra di non essere danneggiata da una serata storta al tiro di Ray, comunque volitivo e a disposizione dei compagni. La Virtus ora non può nascondersi. La crescita generale della squadra, quella enorme di alcuni giocatori come Stefansson, Lorbek e Hawkins, e il recupero tra i disponibili di Daniels e Bagnoli, danno a Repesa carte in più da giocare per portare l'assalto a Siena. Intanto mercoledì sarà una serata da segnare in rosso in Eurolega. Al PalaLottomatica arriva il Barcellona. Ma questa Virtus non può certo avere paura.

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