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Sull'onda emozionale dell'impresa di ...

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Come era accaduto quando al popolo bue era stata propinata la panzana di Calciopoli riscattata dal trionfo di Berlino, ho ascoltato celebrazioni di una vittoria in Scozia interpretata come una purificazione dopo la domenica bestiale da poco vissuta. La tragedia dell'autorgrill, le prime bugie ufficiali, la guerriglia contro le forze dell'ordine, ma anche contro i cittadini pacifici che, ingenui, avevano lasciato in strada la loro auto perché producesse un festoso falò. Una vittoria sul campo non c'entrava niente, allora, con lo scandalo suscitato dalla scoperta che i sospetti di tutti noi malfidati erano resi perfino benevoli dalla cruda realtà, così come non c'entra adesso sull'immagine prodotta dagli assalti dei delinquenti in passamontagna. Non deve invece restare estranea alla voglia di civile progresso che anima il tifo limpido, la lezione regalata dall'Hampden Park e dai suoi inquilini, stavolta italiani compresi. Anche se temo che per i nostri stadi quelle immagini debbano restare un sogno. Altro insegnamento dalle qualificazioni felicemente concluse, non soltanto dalla Scozia: a Christian Panucci è stato sottratto un titolo mondiale che avrebbe strameritato e che invece è andato a Zaccardo. Motivi tecnici alla base della scelta: non è la prima volta che ci vengono propinate panzane di proporzioni ciclopiche, non sarà neanche l'ultima. E adesso che, oltre alla fase finale europea, Donadoni dovrò cominciare a programmare le qualificazioni mondiali, ci si domanda quali saranno le fasi di uno svecchiamento che l'anagrafe crudelmente impone. Ma per ora limitiamoci all'appuntamento più immediato, quello del test in Svizzera ed Austria, che vivrà nella prossima settimana un importante prologo, con i sorteggi dei quattro gironi della fase finale. Parametri strani, per certi versi demenziali, potrebbero imporci un impatto tremendo già nella fase di addio, confortano soltanto le buone abitudini, tramandate da un'urna all'altra nella storia delle competizioni più importanti, secondo le quali qualche addomesticamento elude la naturale cecità della sorte. Palline fredde o calde, manine bene addestrate, i soliti riguardi per chi organizza, incassi da salvare. Ma il rischio di trovare un girone con Olanda, Inghilterra o Portogallo, Spagna o Francia, è tutt'altro che manifestamente infondato.

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