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Due classiche per l'ottava di campionato

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Tra l'altro la sfida dell'Olimpico, che nei periodi storicamente meno felici della Lazio era assurta al rango di «derby del Sud» è, con Juventus-Genoa, una delle due sole classiche della giornata, altrove il calendario non propone scontri diretti tra squadre titolate. Si guarda con molta nostalgia a questo Roma-Napoli, i soli abbonati giallorossi testimoni dell'evento dalle gradinate, gli altri costretti a rifugiarsi nelle immagini televisive. Misura forse impopolare, quella decisa dal Prefetto andando oltre i suggerimenti dell'Osservatorio, biglietti in vendita soltanto a Roma e Provincia, però resa indispensabile dall'ostilità intervenuta tra le tifoserie dopo anni di sereno gemellaggio, fino a imporre le porte chiuse per un insignificante ritorno di Coppa Italia. Festeggiato il ritorno in Serie A, la buona volontà dei dirigenti del Napoli non è stata sufficiente per porre riparo alle follie di frange estreme: al solito, votate alla tutela degli interessi personali e alla riconquista di assurdi privilegi, come del resto accade ad altre società, finite sotto ricatto per aver troppo concesso in passato. Contro Lavezzi e compagni, titolari di un'impresa esterna clamorosa come quella di Udine, la Roma dovrà esprimersi al meglio, nonostante qualche indisponibilità, per mantenersi a contatto con la capolista, eventualmente sfruttandone un mezzo passo falso. Anche se non sembra terribile il compito delll'Inter sul campo della Reggina, in precedenza terra di conquista per i romanisti. La domenica non prevede scontri di altissimo livello, il fascino è garantito dal ritorno del Genoa nella Torino bianconera a livello di A, promessa di divertimento in relazione ai recenti progressi della squadra che Gasperini ha saputo far crescere al meglio dopo un avvio un po' sofferto. Anche qui un minimo di allarme per la sicurezza, così come per la trasferta della Lazio a Livorno, in rapporto anche ai contrastanti umori politici delle due tifoserie. In alta classifica, messi benino Fiorentina e Milan, ma Siena ed Empoli poco disposte al ruolo di controfigure.

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