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Manaudou-show nei 200 stile ai Mondiali: oro e record scippato all'azzurra

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La Pellegrini si consola col bronzo. Colbertaldo, primato italiano negli 800

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Non c'è più il suo nome accanto al crono più veloce di sempre della specialità, ora griffato Laure Manaudou, ma resta una medaglia, di un metallo meno nobile rispetto all'argento di Montreal, stavolta, però, senza lacrime né rimpianti. Auricolari nelle orecchie, sorriso irriverente e unghie dipinte di rosso, Federica si presenta al via della finale più attesa di ieri come se niente fosse cambiato rispetto al giorno prima, quello del record. In realtà era tutto diverso. Corsia numero quattro, quella che spetta ai migliori, una responsabilità in più, quella che è propria dei favoriti, le stesse avversarie ma più arrabbiate che mai. Annika Lurz, Laure Manaudou, Otilya Jedrzejczak e Katie Hoff, ieri sapevano che per battere Federica Pellegrini sarebbe servito il record del mondo e così, purtroppo, è stato. Ma veniamo alla gara. Il passaggio dell'azzurra al primo 50 è sotto quello del primato, ma Lurz e Manaudou spingono ancora più forte. Stessa storia ai 100m, ancora sotto il record ma sempre dietro. A quel punto si è sperato in un cedimento del duo di testa e invece a irrigidirsi è la bracciata della nuotatrice veneta, che non sembra poter tenere il ritmo forsennato della francese, né la progressione della tedesca. A 15 metri dall'arrivo la linea rossa del limite mondiale sfiora i piedi della Manaudou e attraversa il bacino della Lurz, mentre Fede insegue senza speranze di rimonta. 1'55''52 significa oro e nuovo primato mondiale per la francese, quasi un secondo sotto al tempo della Pellegrini. Argento alla Lurz anche lei sotto l'1'56. Insomma, se quel tempo l'avesse fatto ieri (1'56''47), sarebbe stato bronzo comunque e per questo, a fine gara, si dimostra soddisfatta: «Va bene così, sono contenta di questa medaglia e poi a 18 anni ho ancora tempo per fare tante altre cose». Qualche rammarico sulla condotta di gara: «Forse ho strappato troppo nel primo 100. Sapevo che il mio record non sarebbe durato a lungo ma non mi aspettavo che fosse battuto il giorno dopo e di un secondo». Comunque grande Federica. Italiani in finale, una grande delusione e una bella speranza. In un 50 rana dove l'oro finisce sul collo di Lisogor, il nostro Terrin conclude solo quinto al termine della sua peggior prestazione cronometrica (28'09) qui a Melbourne. Con entrambi i tempi ottenuti per giungere in finale, ieri avrebbe vinto l'oro. La speranza è Federico Colbertaldo, 18 anni e un fisico minuto, ai piedi del podio negli 800 sl con il nuovo record italiano 7'49''98. Oro per Melloulì, argento per Stevens e bronzo al polacco Stanczyk. Ed infine Micheal Phelps. Il ragazzo del Mariland firma la miglior prestazione di sempre nei 200 farfalla in 1'52''09. Nessun limite potrà essere posto finché il 21enne di Baltimora scenderà in acqua e, pensando a Pechino, il record di Spitz già vacilla.

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