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Rossi su Nesta «Vorrei allenarlo»

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Se ne parla in città, eccome. E quei discorsi intrisi di passione diventano un argomento di mercato, al momento potenziale: perché lui, all'anagrafe Alessandro Nesta, non ha ancora rinnovato il contratto con il Milan, la scadenza dice 2008 e l'ambiziosa proiezione popolare spera in un ritorno alle origini, cioè a quel biancoceleste che ha scandito la crescita del difensore. In casa Lazio il dibattito è aperto. Nessuna trattativa in corso, si lavora semmai sull'argomento per capire, conoscere (le volontà del ragazzo) e riflettere. Lotito ha chiuso senza mezzi termini all'eventualità d'un ingaggio del rossonero: «Non sussistono le condizioni necessarie, anche perché lui è già un campione affermato e quindi non ha margini di crescita e poi non c'è la compatibilità economico-finanziaria», ha sottolineato il presidente smorzando ogni tipo di discussione. Il tema però ieri è stato ripreso e alimentato da Delio Rossi, che ai parametri economici antepone quelli tecnici. E che Nesta, nella sua Lazio, lo vedrebbe davvero bene. «Lui è un giocatore ancora di livello, non sono d'accordo col presidente quando dice che è in parabola discendente anche se è vero che ha avuto dei contrattempi. Nesta è un grande campione e mi auguro che un domani possa allenarlo. Mi piacerebbe avere tutti i bravi giocatori in squadra e lui è uno di questi». Il tecnico considera Nesta un «dominante», lo sogna per regalare ancora più qualita a un reparto arretrato che già considera di spessore: vuole capire se esistono margini per impostare una trattativa, che comporterebbe chiaramente sacrifici (economici) anche da parte del giocatore. Sarebbe lo stesso Delio Rossi a provare successivamente a modificare l'orientamento di Lotito. Prima di Nesta però c'è l'Udinese e una Champions da agguantare. «Non mi piacciono gli eccessi di trionfalismi esagerati, mi piacerebbe dare giudizi a bocce ferme. Comunque il buon momento che stiamo passando è merito di tutti dai ragazzi che vanno in campo, al presidente, allo staff, a Sabatini, ai magazzinieri. Sarà una sfida difficile, dopo una settimana in cui non ho potuto allenare tutta la squadra. Udinese avvelenata per il 5-0 dell'andata? Sarebbe stata avvelenata comunque». Sul futuro: «La Juve? No, non mi corteggia neanche mia moglie». Sull'accostamento a «Braccio di ferro»: «È sicuramente per somiglianza non per altre caratteristiche. Non mangio spinaci ma mi auguro ugualmente di vincere a Udine». L'allenatore, per non perdere il gusto del successo, ieri pomeriggio ha allenato con successo, a Regina Coeli, la squadra dei detenuti che affrontavano il team dei sacerdoti. A dare il calcio d'inizio il Ministro delle Politiche Giovanili e Attività sportive Giovanna Melandri, per la manifestazione di solidarietà «Al di là del Muro», organizzata dall'Associazione contro la pedofilia «Caramella Buona». La partita è terminata 8-7 per i detenuti, con Delio Rossi protagonista. Prima di uscire dal carcere l'allenatore ha incontrato i capi-ultrà degli Irriducibili detenuti in regime di custodia cautelare da quasi 6 mesi. Un colloquio distensivo, di solidarietà. Mercato: l'ipotesi-Domizzi è legata a un eventuale scambio con Baronio. Si insiste per Almiron (Correa e Tuia le pedine che potrebbero interessare potenzialmente all'Empoli), nuovamente segnalato De Sanctis nel caso in cui non si dovesse trovare l'accordo con Sereni. Oggi la ripresa, domenica il posticipo a Udine. Rossi non vuole più fermarsi.

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