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È il momento di cambiare marcia

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Oltre ventiquattromila tifosi, in gran parte irlandesi, assiepati sulle tribune di uno stadio d'altri tempi che continua a penalizzare questo sport e il suo seguito: altrettanti in piazza a Roma e Milano spalmati in terra, tra fiumi di birra, per l'evento ovale. Tutto bellissimo, ma le partite della «nostra» nazionale rischiano di diventare una festa per pochi eletti. Peccato, perché ora che l'Italia ha una squadra degna di tale nome, è arrivato il momento di cambiare registro anche dal punto di vista organizzativo. Basta con il tritacarne visto ieri, con migliaia di tifosi a caccia di un biglietto introvabile già dal primo giorno di vendita «libera», per buona grazia dei bagarini: fino a 450 euro per un biglietto di tribuna. Una brutta abitudine molto italiana che rischia di contaminare uno sport bello e pulito come il rugby. Tutti d'accordo sul fatto che il Sei Nazioni debba restare a Roma, ma è arrivato il tempo dell'Olimpico: questo rugby merita uno stadio vero. Complimenti a La7 perché ci ha creduto ma che adesso, sul fronte Mondiale, dovrà vedersela con i colossi della pay-tv.Tiz

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