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Il fastidioso prologo delle tre italiane in coppa

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Le motivazioni più forti sembra doversele imporre il Milan: non soltanto perché la Champions gli assegna il meno rognoso tra i rivali, quel Celtic di fronte al quale la partita avrebbe dovuto risultare già chiusa a Glasgow, ma anche perché il campionato non lo sottrae a obblighi pesanti. La rincorsa all'Europa, magari dalla porta secondaria dei preliminari diventa un obiettivo di grande spessore per i rossoneri, frenati dalla penalizzazione ma anche dalle larghe indisponibilità che l'organico ha dovuto soffrire, segnatamente in retrovia. A San Siro, non promette agevolazioni quel Chievo che, con il ritorno di Del Neri, ma più che altro con lo smaltimento delle tossine imposte a inizio stagione dall'inattesa promozione in Champions, sembra avere ritrovato la sua vena più felice, avendo costretto anche la Roma a una rimonta affannosa. Con assilli di classifica più limitati, in viaggio invece l'Inter e i giallorossi, le cui attuali posizioni sembrano fin troppo delineate, un primo e un secondo posto che soltanto una valanga di colpevoli distrazioni potrebbe modificare. In apparenza è la corazzata di Mancini, che privilegia logicamente la spinosa trasferta spagnola, a doversi preoccupare del Livorno più di quanto la Roma debba temere l'Ascoli ultimo in classifica, ma non sempre le cifre sono attendibili testimoni della realtà, perché alla resa dei conti il peso delle rispettive avversarie è fattore secondario rispetto all'umore delle due favorite, chiamate a confrontarsi soprattutto con le proprie disposizioni d'animo, visto che anche i romanisti sono attesi da un ostacolo europeo di imponenti dimensioni. Per valutare l'entità del turnover che Spalletti vorrà accordare ai propri campioni, principalmente a quelli che molto hanno speso senza concedersi adeguato respiro, occorrerà attendere l'ultimo momento, visto che per ora mancano all'appello i soli Taddei e Doni, influenza o piccoli acciacchi, comunque presenti all'appello per il trasferimento in Francia. Perrotta si è andato felicemente a pescare un giallo che ha tolto ogni imbarazzo a Spalletti, nello stesso tempo allontanando il fastidio della diffida, De Rossi sarà probabilmente risparmiato per averlo più fresco a La Gerland, dove gli sarà chiesto impegno severo. Spazio alle seconde linee anche in avanti, pronti sugli esterni Willy e Tavano. Anche se è difficile pensare a un Ascoli arrembante, non è escluso che l'attaccante possa trovare qualche metro in più per le sue rincorse, finora negategli dal modulo di una squadra che privilegia lo scambio in spazi angusti. Il pericolo vero è costituito dagli inevitabili messaggi che arriveranno, in campo, alle orecchie dei romanisti più temuti, insomma gli abtuali consigli a salvare le gambe in prospettiva Champions. Ma a questo i campioni, e dunque anche quelli giallorossi, hanno fatto l'abitudine.

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