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di FABRIZIO MARCHETTI SONO stati a cena insieme domenica notte in via Flavia.

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Galliani ha confermato sconsolato che «Oddo probabilmente resterà alla Lazio» e Lotito ne ha preso atto. «Oddo resta? Se lo dice Galliani. Allora ho vinto io». Tema del contendere la telenovela più gettonata del mercato invernale, quell'Oddo al Milan che ormai sembra un «Beatiful» all'italiana. Se ne parla da tre anni almeno, questa sessione - invernale - sembrava però quella giusta per chiudere il cerchio. Con buona pace delle tre parti. La volontà del giocatore - manifesta ma garbata - la ferrea determinazione del Milan e l'apertura di Lotito a parlarne, a discutere dell'opportunità. Di mezzo c'è però una valutazione che non riesce a mettere d'accordo le parti. Perché Lotito chiede 9 milioni più Foggia e da quella base non sembra disposto a spostarsi. E il Milan, a quelle cifre, non sembra propenso a materializzare l'obiettivo. Ha rilanciato, Galliani. Sette milioni abbondanti, quasi 8 o forse più considerando la rinuncia di Oddo al piano Baraldi (secondo un clichet già usato dal Milan nell'operazione-Gilardino) ma la Lazio ne vuole 9 e tutti dai rossoneri. L'alternativa è un'altra: sconto e compromesso, più o meno alla cifra messa sul piatto della bilancia ora dal Milan, ma con pagamento immediato e non scadenzato fino al 2010. Altrimenti non si fa e il campione del Mondo resta biancoceleste. Con uno stato d'animo e una adesione al progetto da decodificare. Lotito non ne fa un cruccio. «Cosa succede se Oddo resta alla Lazio? Nulla, rimarrà nell'organico e se non sarà allineato alle nostre direttive, diciamo che verrà fatto in modo che non possa almeno nuocere alla società». E sulla possibilità che il giocatore rescinda il contratto a giugno (con un anno d'anticipo) grazie a una normativa Fifa per concedersi alle sirene di una squadra estera (che dovrebbe versare nelle casse biancocelesti un modesto indennizzo rispetto a quello ora richiesto), Lotito risponde in modo lapidario. «Che lo facesse, poi vediamo come va a finire». Tono perentorio, che lascia intendere la volontà di intervenire, eventualmente, per tutelare il patrimonio societario. Rossi è alla finestra: non ha subito interferenze nella sua scelta, ha optato secondo coscienza e oggi si ritroverà ad allenare Oddo, a parlare con lui della possibilità di schierarlo nella partita di Palermo (sabato in anticipo serale). La telenovela regalerà altre puntate ma i tempi stringono e il Milan pensa anche all'alternativa. Perchè c'è un esile filo che lega i due club. La Lazio ha sospeso la ricerca - concreta - del sostituto. Anche perché Behrami è piaciuto. Sul taccuino rimane Mesto della Reggina (con Foggia e Bonetto potenziali contropartite. Altrimenti soluzione estera o di profilo minore (Nef del Piacenza) in attesa di giugno pr piazzare un colpo importante (Barzagli il sogno, ipotesi Zaccardo). Società: l'Opa ha toccato ieri l'8,096% (scambiate 154.646 azioni), si chiude a fine mese (anche se le azioni acquistate dal 29 al 31 gennaio non potranno essere apportate in adesione all'offerta). Entra metà settimana è attesa la risposta del Tribunale del Riesame in merito all'udienza relativa alla richiesta di dissequestro del 14,6%. L'ex presidente Cragnotti, su Radioincontro, è infine tornato sul rinvio a giudizio della scorsa settimana di 4 capi-ultrà per tentata estorsione, legata a una denuncia attribuita allo stesso imprenditore. «Non ho mai denunciato nessuno in vita mia, in particolar modo i tifosi e ci tengo a dire questo, visto che è stato detto l'esatto contrario».

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