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L'addio del capitano tormenta l'attesa sfida

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Meglio monitorare subito Lazio-Milan numero 129, spareggio da quarto posto con un avvicinamento scandito dal tormentone del capitano uscente affrontato dal tecnico di Rimini non senza dolore. Colpa delle promesse che raddoppiano l'ingaggio attuale del propulsore corteggiato grazie a regole facilmente scavalcabili in materia di contratti-burla pluriennali fatti apposta per non tutelare solo i proprietari dei cartellini. E in questa circostanza, qualsiasi cosa accada, il danno subito dal presidente Lotito appare evidente, a meno che Galliani non soddisfi fra poco le sue richieste, comprensive d'un risarcimento in quanto viene sottratto il giocatore più rappresentativo da una concorrente favorita nella prospettiva dei preliminari di Champion's League, come già accadde nel 2004 quando Stankovic passò all'Inter a metà percorso. Adesso non resta che ricompattare l'organico, metabolizzando in fretta gli scompensi derivati dal distacco prima psicologico e poi effettivo, sforzo di volontà al quale non potranno essere estranei il nuovo capitano e il successore del campione del mondo, Behrami, lungo la corsia esterna. Sì, la gente attende con impazienza una reazione almeno proporzionata alle mortificazioni provate nei giorni scorsi, visto che un perfido regista ha voluto che l'orgoglio biancoceleste avvampasse proprio nella sfida al Milan. Che ha chiuso il girone d'andata con 2 punti in più dei laziali, prescindendo dalle penalizzazioni. Che in realtà insegue a 3 lunghezze senza aver usufruito di sconti dall'Arbitrato di ottobre. Bisognerebbe dunque riprodurre il furore agonistico della Lazio vista nel derby per sgambettare gli oppositori di Ancelotti che, affrancati dai periodi peggiori, viaggiano ora alla media di tre gol a partita, rafforzando la sensazione di tornare presto quarta forza dietro Inter, Roma e Palermo. Rientra per l'occasione Kakà, abbinato all'altro trequartista Seedorf in una formazione molto circospetta, dove i movimenti e le possibilità dell'unica punta saranno amplificati dalla rotazione degli inserimenti. E aspettando pure Ronaldo il Milan fiuta aria di non impossibile blitz, forse approfittando dei disorientamenti e delle amnesie dei padroni di casa chissà quanto capaci di garantire il migliore rendimento in un ambiente sempre spaccato. Dove Lotito verrebbe criticato comunque si concluda la vicenda-Oddo. Infatti sono molti che gli rimproverano il risibile ingaggio che gli propose per il prolungamento contrattuale e non è esiguo il partito di quelli che l'avrebbero voluto in campo, affidandogli perfino l'incombenza di un calcio di rigore senza tremare. Auguriamoci che passi presto e soprattutto che i centrali difensivi di circostanza, Cribari e Siviglia, sappiano reggere l'urto dei più qualificati avversari. Giusto una Lazio intensa e rapida negli scambi stretti potrebbe trovare meritata compensazione per la sconfitta immeritata di San Siro, quando il Milan decollò, 2 a 1, con parecchia fortuna. Arbitrerà Saccani, portafortuna milanista accertato, 2 vittorie e 2 pareggi. Ma viene voglia d'incoraggiare ugualmente l'assalto laziale, a dispetto di ogni cabala contraria e del fantasma di Oddo che ogni tanto verrà evocato. Ciao Massimo, i laziali comunque sopravviveranno.

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