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I toscani temibili soprattutto in trasferta

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Tre settimane di stop rappresentano una vacanza esagerata e, ci auguriamo irripetibile, anche se sul fronte biancoceleste tiene ancora banco l'irrisolto tormentone-Oddo, telenovela a puntate con cui i tifosi hanno sostituito il pathos delle partite vere senza capire come si concluderà. Forse Lotito crollerà accontentandosi di una cifra inferiore rispetto ai 9 milioni che pretende (più Foggia); forse l'amputazione dolorosissima accadrà un attimo prima delle 19 del 31 gennaio, e toccherà constatare che sotto questa gestione se ne sono andati tutti i capitani, da Giannichedda a Cesar, da Di Canio a Liverani. Oppure, unica ipotesi gradita ai sostenitori della gloriosa polisportiva che da pochi giorni ha compiuto 107 anni, proseguiranno invano i tentativi di Galliani, costretto a ritirarsi in buon ordine e a prendere atto di una controparte non più fatta apposta per consentire puntuali shopping dei padroni nordisti del pallone. Va precisato comunque che l'aziendalista Delio Rossi avrebbe trovato almeno provvisoriamente, dentro l'organico, il sostituto del campione del mondo, adattando alle esigenze del ruolo il mezzofondista Behrami. Che stasera, nel primo delle tre notturne consecutive, si accomoderà in panchina, mentre i compagni dovranno subito scatenarsi per chiudere nel migliore dei modi il girone d'andata, disorientando gli oppositori toscani collocati ad altezza Milan, quota 20, ma bisognosi di una nuova proprietà dopo le dimissioni traumatiche del presidente Paolo De Luca. L'occasione è ghiotta. Una vittoria significherebbe chiudere la parte ascendente eguagliando il bottino dell'anno scorso, mentre il rendimento migliorerebbe di 3 punti considerando la penalizzazione subita. E bisognerebbe riconoscere che nonostante i continui malumori dell'ambiente e le immancabili stroncature, l'accoppiata Lotito-Rossi prosegue credibile verso l'obiettivo del quarto posto giudicato chimera soltanto qualche mese fa. Tuttavia la prudenza esige di non dare per acquisito il nono successo, anche perché i dipendenti di Beretta hanno centrato 3 blitz lontano dal proprio campo (Verona, Torino e Ascoli) e hanno allungato in 5 trasferte la loro imbattibilità nel periodo settembre-ottobre, quando vivevano una proficua normalità senza incubi da dissesto economico. L'ostacolo è dunque capzioso, con due ex, Paolo Negro ed Enrico Chiesa, adesso definito l'Altafini di piazza del Campo, smaniosi di prendersi una rivincita. Poi, oltre i sentimenti e i risentimenti, la lettura della partita impone di monitorare con particolare attenzione l'estro di Frick, già 6 reti all'attivo, cui dovrà badare l'accoppiata Cribari-Stendardo in assenza dello squalificato Siviglia. Riassimilati Pandev e Mauri, c'è molta curiosità sulla Lazio dopo le belle esibizioni negli Emirati, probabilmente propedeutiche ad un decollo-2007 senza ruggini, in piena sintonia con l'1-3 di Parma, dove eravamo rimasti. Arbitrerà Gava, trevigiano abbastanza anonimo, cui forse necessitano i suggerimenti e le lezioni di Collina, consulente dell'Aia che sarebbe davvero tornato utile con un impegno a tempo pieno. Però questo passa il convento, in attesa dell'inoltro degli auricolari e di altri soccorsi tecnologici. Diminuiranno le direzioni di gara disastrose d'ora in avanti?

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