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Il capitano andrà via soltanto a peso d'oro

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Che resiste nell'alba del nuovo anno, dopo aver chiuso un 2006 senza pace. Ecco, non abbiamo fatto in tempo a metabolizzare gli accadimenti degli ultimi dodici mesi e già il destino propone squassanti anticipazioni per il 2007, con altri attentati alle coronarie del vecchio cuore biancoceleste certamente innamorato del capitano coraggioso di Formello, forse stavolta davvero proiettato verso una nuova carriera milanista. Sì, evaporate le chiacchiere che hanno accompagnato le precedenti false partenze del campione del mondo, riteniamo che nulla possa ostacolare tra poco il trasferimento più importante di metà campionato, soprattutto in presenza di un'offerta non rifiutabile per il terzino-rigorista nato a Città Sant'Angelo, Pescara, il 14 giugno 1976, quindi ultratrentenne. Claudio Lotito ha le idee chiare sugli eventuali sviluppi della trattativa e non v'è dubbio che saprà arrivare al traguardo spremendo quanto desidera. Particolare significativo, non sempre riscontrabile nella storia delle tante amputazioni subite dalla Lazio, spesso ritenuta colonia nei saccheggi dei grandi acquirenti del nord. Fu Sergio Cagnotti il re delle plusvalenze, salvo precipitare quando crollò il castello della propria opulenza virtuale. Fu probabilmente Tassotti, a rappresentare il primo lancinante distacco, proprio destinazione Milan. Poi Nesta, Nedved, Vieri, Mihajlovic, Mancini, Veron, Cesar, Crespo, Simeone, Jugovic, e chissà chi fra questi (o fra quelli dimenticati) seppe entrare nell'immaginario della gente con lo stile e i colpi virtuosi di Massimo Oddo, cresciuto nel vivaio rossonero di Berlusconi proprio per aggiungersi ai top del professionismo in età avanzata, proprio per rientrare alla base prima che sia troppo tardi grazie a un pesante sacrificio economico. E qui potrebbero scattare non pochi rimpianti nel compratore Adriano Galliani, visto che dovrebbe pagare 7,5 milioni di euro più l'intero cartellino di Pasquale Foggia un atleta che fino al '95 aveva nella scuderia milanista, un bravo ragazzo allora poco considerato proprio perché l'erba del vicino è puntualmente più verde. Mandato in prestito in C1, Fiorenzuola, Monza, Prato e Lecco, Oddo viene oggi ritenuto da Delio Rossi, l'unico calciatore di Formello in grado di fare la differenza, nonostante ricopra un ruolo che in genere appartiene ai gregari e non ai protagonisti. Ma lui l'ha nobilitato, dopo l'epopea di Paolo Maldini, con interpretazioni duttili da propulsore carismatico. Ciò spiega la sofferenza dell'ambiente in cui scintilla da quattro anni, davanti alla prospettiva di perderlo e di trovarlo addirittura avversario il 21 gennaio dentro lo stadio Olimpico. Vi pare sopportabile? E non sarebbe antieconomico gettare via un'occasione irriproducibile e vantaggiosa per le casse laziali ammesso che la controparte accetti ogni richiesta di Lotito? Il tormentone va avanti e l'epilogo terrà conto della volontà dell'interessato di sottoscrivere il maxi-contratto della carriera, un triennale da 8,1 milioni di euro, quasi il triplo di quanto percepisce adesso. Niente paura: la Lazio sopravviverà e tenterà egualmente di competere per il quarto posto.

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