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Un tris dal profumo di Champions

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Per completare la panchina, quindi, il tecnico bianconero deve attingere a piene mani dalla formazione Primavera. Incerottata, quindi, la formazione friulana si dispone con il classico 4-3-3 e per una mezz'oretta tiene la gara su binari accettabili, pur mantenendo ritmi lenti. Sono proprio i padroni di casa a sfiorare il vantaggio con Di Natale al 14' prima (tiro-cross che costringe Kalac alla deviazione in corner), e con una bella azione al 23' (Di Natale in profondità per Pinzi, cross da destra, ma Iaquinta e Barreto non arrivano in tempo sulla palla, che attraversa lo specchio della porta). Due minuti dopo ancora Udinese: Zenoni anticipa Brocchi, Di Natale raccoglie, sinistro al volo e ancora deviazione sopra la traversa da parte di Kalac. Alla mezz'ora, però, la svolta della gara: l'arbitro Rizzoli fischia un rigore a favore dei rossoneri per un presunto fallo di Pinzi su Kakà. Penalty contestatissimo dai friulani e il dubbio resta anche dalle immagini televisive, che non chiariscono del tutto se il giocatore rossonero venga realmente toccato dal capitano bianconero, oppure cada sbilanciato dal mancato impatto col pallone. Il Milan, comunque, passa in vantaggio con la realizzazione dal dischetto dello stesso Kakà, e l'Udinese accusa pericolosamente il colpo. Infatti, al 35' capitola di nuovo, permettendo a Gilardino di realizzare una bella rete in acrobazia, con la complicità di un errore di Zapata, che mette nelle condizioni migliori il milanista di colpire. Nella ripresa Galeone prova la carta Siqueira al posto di Eremenko, mentre Ancelotti richiama in panchina Kakà per Gourcuff. Le occasioni migliori sono bianconere: al 17' Pinzi lancia in verticale per Di Natale, che crossa a favore di Iaquinta, ma il tiro dell'attaccante quasi dalla linea di fondo, finisce fuori. Due minuti dopo Kalac fa gli straordinari su una bella girata di Di Natale imbeccato da Siqueira: l'estremo difensore rossonero devia la palla quel tanto che basta per mandarla in corner. Al 24' è ancora l'Udinese a rendersi pericolosa con Barreto, che mangia la fascia destra, ma che tira troppo alto. E un po' come è accaduto nel primo tempo, nel momento migliore dei bianconeri arriva il gol del definitivo ko: al 31' lancio lungo per Oliveira, che indisturbato entra in area e da destra trafigge De Sanctis. Al 45' c'è un altro episodio da moviola: Iaquinta cade in area dopo un presunto contatto con Pirlo, L'arbitro lascia correre, ma i friulani protestano a lungo chiedendo il rigore, che sarebbe servito a rendere un po' meno amara una sconfitta pesante. Ma la gara era praticamente già finita nel primo tempo. Soddisfatto, ovviamente, Ancelotti della prova dei suoi: «Abbiamo chiuso bene un periodo che spero sia ora definitivamente concluso. Il quarto posto? Un obiettivo, come lo è la Champions League». Qualche piccola recriminazione, invece, per Galeone, che commenta così la sconfitta: «Quel rigore ha cambiato il volto alla partita. Fino a quel punto De Sanctis non aveva praticamente fatto una parata, invece Kalac qualche palla l'ha intercettata, su Di Natale, per esempio. Alla fine il Milan ha fatto tre azioni e tre gol, noi molte di più senza concretizzarle. Alla fine lo sapevamo: se stai ai loro ritmi contro avversari del genere non hai scampo. Sono esperti, tecnici, non si sono mai sbilanciati».

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