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di ALESSANDRO FUSCO PESANTE battuta d'arresto dell'AlmavivA Capitolina le cui ambizioni di crescita ...

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Tra i blucelesti padroni di casa straordinaria la prova dell'ex-azzurro Rima Wakarua, autore di ben 48 dei 58 punti realizzati dal Gran Parma. Il maori di Bertoncini ha messo a segno 28 punti dalla piazzola tra calci di punizione e trasformazioni e altri 20 con quattro mete personali, realizzando un'impresa da primato a questi livelli. Imbarazzante per i romani di Mascioletti soprattutto la schiacciante superiorità dei parmensi messa in mostra nella prima mezzora, con il tecnico aquilano costretto a sostituire entrambi i piloni dopo appena 24'. Dentro Gonzales e De Gregori al posto di Pietrosanti e Battisti ma il solco era già scavato con il punteggio sul 21-6 grazie a due mete e tre piazzati di Wakarua contro la miseria di due piazzati di Raineri. A questo punto le cose per il pack romano miglioravano leggermente in mischia chiusa, ma per i padroni di casa era agevole scatenarsi sull'onda di un distacco ormai di sicurezza. Al 30' i progressi della Capitolina si concretizzavano nella meta messa a segno dal centro Caffaratti e trasformata da «Nanni» Raineri, ma prima dell'intervallo un piazzato ed un'altra meta trasformata di Wakarua fissavano il punteggio all'halftime su un significativo 31-13, con tuti i punti dei blucelesti messi a gabellino da uno strepitoso Wakarua, nell'occasione schierato estremo con il rientrante Kimura all'apertura. Alla ripresa delle ostilità la Capitolina sembrava poter mettere a frutto le indicazioni che il coach Mascioletti deve aver fornito nell'intervallo. Dopo soli due minuti, infatti, Michele Sepe andava di nuovo a segno confermandosi meta-man di razza. La trasformazione di Raineri portava l'AlmavivA sul 31-20, score che pareva poter riaccendere le speranze di una rimonta, ma nel giro di 20' il piede dello scatenato Wakarua aggiungeva altri 6 punti al carniere ristabilendo le distanze sul 37-20. Il tempo passava e le speranze tornavano a scemare per la truppa romana che cominciava ad affidare le proprie velleità ad iniziative personali, per solito perdenti nel mondo della palla ovale. Si spiegano così, probabilmente, le due mete che Tiatia e ancora Wakarua avevano agio di realizzare in capo ad altrettanti intercetti gentilmente concessi dagli ospiti, impegnati nel disperato tentativo di invertire la rotta della barca bluamaranto. Il definitivo naufragio arrivava a tre minuti dalla fine quando Ravazzolo firmava l'ennesima meta del match, ma era da tempo chiaro l'esito dell'incontro. Degne di nota le prove tra i padroni di casa, fatto salvo lo straripante Wakarua di cui si è detto, le prove delle terze linee Derbyshire, italiano a dispetto del cognome, e Mandelli, così come da sottolineare l'esordio del 18enne Tebaldi, prodotto del vivaio parmense, subentrato al posto del mediano di mischia Mazzantini. L'AlmavivA Capitolina, che saluta il recupero di un lungo infortunio del capitano De Angelis, torna a Roma con le ossa rotte, pur mantenendo il settimo posto con due punti di vantaggio su L'Aquila sconfitta a Rovino, da oggi bisognerà tornare a guardarsi le spalle.

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