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In Campidoglio sfottò e consiglieri con sciarpe biancocelesti

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Alla radio anche un «match» tra due cardinali: «Hanno vinto i tifosi»

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Il dopo-derby quest'anno vola alto e coinvolge istituzioni, politici e... pastori di anime. Sì, perché ieri alla trasmissione «Non solo sport» della Radio Vaticana per i commenti del dopo stracittadina si sono presentati addirittura due alti prelati, il cardinale Josè Saraiva Martins, prefetto della Congrazione per le cause dei santi, e il cardinale Fiorenzo Angelini, prefetto emerito del Pontificio consiglio per gli operatori sanitari. Laziale il primo, sfegatato romanista il secondo. «La Lazio - sottolinea Martins - è un gruppo compatto senza idoli guidato benissinmo da Delio Rossi. Ma la Roma resta la più credibile inseguitrice dell'Inter». Per Angelini, invece, «la squadra di Spalletti pecca spesso di ingenuità, mettendo sulle spalle di Totti la sorte delle partite, addirittura del campionato, scudetto o non scudetto». Ma entrambi convengono che a vincere sono state soprattutto le rispettive tifoserie, capaci di evitare violenze ed eccessi verbali. «Per questo siamo tutti gioiosi. Speriamo che i sostenitori delle squadre romane continuino a dare esempio di senso morale e civico, lo stesso dimostrato domenica sera all'Olimpico». Il clima del dopo derby non ha rispettato nemmeno l'asettica atmosfera della sala consiliare in Campidoglio. Michele Baldi, capogruppo di Forza Italia e membro del cda della società giallorossa, è stato il bersaglio preferito dei colleghi di fede biancoceleste e il capogruppo dell'Udc, Dino Gasperini, è arrivato a sventolare una sciarpa con i colori laziali sotto il naso del deluso collega di opposizione. Come dire che il tifo è trasversale rispetto agli schieramenti politici... Ma la febbre da derby ha travalicato i confini nazionali e ha coinvolto soprattutto gli scommettitori degli altri paesi. E per sei giocatori inglesi la sfida Roma-Lazio si è trasformata in una sorta di superenalotto. I sei, infatti, oltre a pronosticare il successo della Lazio, avevano deciso di puntare anche sul primo marcatore del derby. La scelta, come riporta Agipronews, non era caduta su Rocchi, il più gettonato con circa il 44% delle preferenze tra i possibili goleador della Lazio, e bancato a 7,50 in questa particolare scommessa, nè su Pandev (8,50 la quota), ma proprio su Cristian Ledesma, fino a domenica oggetto di critiche anche aspre da parte dei tifosi biancocelesti e oggi nuovo eroe della squadra di Rossi. Il centrocampista laziale, nei panni di primo marcatore del derby, era in lavagna a 26 volte la posta, al pari di Mudingayi. Una quota non certo lusinghiera se si pensa che, sulla sponda opposta, quella giallorossa, quote così alte erano riservate a due panchinari come Rosi e Cassetti, entrambi a 26 e che i pari ruolo, Pizarro e De Rossi erano bancati, rispettivamente, a 21 e 17. Le cifre investite dagli anonimi scommettitori, non sono state rese note, ma dal quartier generale del bookmaker inglese trapela che si tratterebbe di cifre «interessanti».

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