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Il vero problema è la scarsa qualità dei nostri arbitri

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Si trattava di stabilire con certezza, attraverso un costoso sistema di telecamere, se il pallone avesse o meno completamente superato la linea di porta. Curiosamente il caso ha voluto che nella stessa giornata una situazione simile si sia proposta in un altro stadio (a Torino) e sia stata probabilmente risolta con un errore. Il giorno dopo, a Lecce, si è verificata una situazione opposta. Questa volta il pallone non era entrato ed è stato concesso il gol. Il problema del gol-fantasma ha - sembra un gioco di parole - molta visibilità ma è percentualmente irrilevante in campionati che vengono decisi da oltre 100 calci di rigore e da almeno 500 fuori gioco, che sono situazioni di fronte alle quali la tecnologia non ha ancora inventato nulla. Sull'argomento mi sono già espresso in altre occasioni ma poiché avverto aria di trionfalismo e soprattutto sento affermare che è già stata vinta la battaglia per la moviola in campo mi pare opportuno fare qualche considerazione. In primo luogo il controllo, attraverso un sistema di telecamere, della linea di porta non ha nulla a che vedere con la moviola in campo, che sarebbe rappresentata dalla verifica, al rallentatore, di alcune complicate fasi del gioco, in particolare dovrebbe chiarire episodi come il fuori gioco e di quelli che potrebbero determinare un calcio di rigore. Si dimentica troppo spesso che il controllo del gioco appartiene, fin a prova contraria, all'arbitro che ha, tra le altre, la facoltà di interrompere l'azione con il fischietto. Proverò a proporre il caso più frequente. L'arbitro (o il suo assistente di linea) rileva un fuori gioco inesistente e fischia. A quel punto non c'è moviola che possa cancellare l'errore. A questo riguardo vi siete mai chiesti perché è così frequente che vengano rilevati fuori gioco inesistenti? Perché il guardalinee (non li chiamano più così ma l'importante è capirsi). che quasi sempre è un ex arbitro che non ha avuto fortuna, ha inconsapevolmente una gran voglia di giocare anche lui, insomma di partecipare ed allora, avendo in mano quella bandierina, non gli par vero di poterla utilizzare. Questo a prescindere dalle obiettiva difficoltà ad osservare contemporaneamente la palla nel momento in cui viene calciata e la posizione del giocatore che deve riceverla. Lo strabismo potrebbe aiutare ma rimane comunque un compito difficile.Altro esempio. Ricordate il fallo su Ronaldo ignorato dall'arbitro Ceccarini in un famoso Juventus-Inter? L'arbitro non fischia, il gioco prosegue e la Juventus segna, dopo di che, osservato l'episodio alla moviola , si decide che era rigore e si cancella tutto quello che è avvenuto. Il tutto, naturalmente, in un ambiente come quello dei nostri stadi che è notoriamente tranquillo. È evidente che di fronte alla possibilità di poter eliminare o ridurre gli eventuali errori arbitrali ricorrendo alla tecnologia l'opinione pubblica si dimostra favorevole ma si dimenticano (o si vogliono dimenticare) gli enormi problemi di ordine pratico che la situazione comporta. Infine, tornando all'esperimento di Udine, sarebbe interessante sapere quanto costa un impianto che consente di controllare le due porte e fino a quale livello (serie A, serie B?) si intende applicarlo. Poiché ho grande rispetto per i numeri la mia affermazione iniziale sulle moltissime probabilità che l'esperimento di Udine potesse rivelarsi inutile (99 per cento) non era un modo di dire. Penso infatti che in un campionato (380 partite) i gol fantasma non siano più di 3 o 4 per cui la mia percentuale aveva solide basi di credibilità. È evidente che di fronte alla possibilità di poter eliminare o ridurre gli eventuali errori arbitrali ricorrendo alla tecnologia l'opinione pubblica si dimostra favorevole ma si dimenticano (o si vogliono dimenticare) gli enormi problemi di ordine pratico che la situazione comporta. Il vero problema del nostro calcio è rappresentato dalla scarsa qualità degli arbitri. Prendendo come base le valutazio

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