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Il derby visto da due ex protagonisti che hanno guidato le rispettive difese

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La prima volta mi tremavano le gambe. Il derby è la partita, quello di Roma è il più sentito del mondo. E sono convinto che non tema davvero paragoni. 2) Ne ho diversi, certo a ripensarci non dimentico quando sono riuscito a salvare un gol sulla linea a Totti, anche perché il provvidenziale intervento influì in modo determinante sul risultato. Marchegiani era uscito ed era rimasto a terra ma il capitano della Roma proseguì, io salvai una rete importante. 3) Non ho dubbi: tutti quelli persi. 4) Direi che è una presenza che si avverte in modo decisivo. Chi è nato laziale lo sente in modo diverso. All'inizio ho vissuto le bellissime sfide tra Bergodi e Giannini. Negli ultimi tempi quando c'era Di Canio in campo ero stato messo fuori rosa e quindi non posso parlare di come lui riuscisse a caricare la squadra prima della partita più attesa. 5) «Vinci il derby», fu una delle prime cose che mi dissero quando sono arrivato a Roma La frase più gettonata però era «Paoletto, te prego azzoppace Totti e Delvecchio». 6) Non ero in campo perché mi ero infortunato al ginocchio. Quando non potevo giocarlo preferivo restare a casa. 7) Non ci posso pensare, ancora mi fa arrabbiare il ricordo...certo comunque e e per colpa di Lopez non sono riuscito a segnare. Poteva passarmi il pallone invece tirò sbagliando anche il gol. Peccato, perché era l'anno dopo la famosa autorete e avrei pagato qualsiasi cifra per realizzare un gol contro la Roma. 8) Non esiste. Ho troppo rispetto e sono troppo laziale per fare una cosa del genere. Comunque ormai sto terminando la mia carriera e credo che non capiterà più. 9) Sono molto contento. A Siena c'è un ambiente straordinario. Speriamo di proseguire così il campionato. 10) Farò di tutto per essere presente in curva Nord. Il Siena gioca a Genova contro la Sampdoria ma se riesco sarò sugli spalti a tifare per la mia Lazio.

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