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Mancini: non è facile giocare sul terreno di San Siro

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Ma Mancini ironizza su un altro tipo di 'primatò: i quattro rigori che l'Inter ha visto finora fischiati contro in casa. Secondo l'allenatore dell'Inter «un record». Rigori a parte, comunque, le note per l'allenatore nerazzurro dopo il 2-0 rifilato al Siena sono quasi tutte positive. «Abbiamo giocato meglio rispetto alla gara contro la Reggina - spiega Mancini - e comunque è stata dura, per i meriti dell'avversario e anche per colpa del campo di San Siro, che è rovinato e ci crea problemi nel gioco in velocità». Mancini ha spiegato la scelta, poi rivelatasi decisiva, di mettere Burdisso centrale al posto di Samuel come «una decisione difficile. Peraltro Burdisso finora ha giocato meno e sta bene, quindi ho optato per lui». L'allenatore interista ha anche chiarito che non ci sono gerarchie nell'Inter, in quanto «ho a disposizione quattro centrali, e sono tutti bravi». Anche la scelta di far giocare dall'inizio Cambiasso non è stata semplice, però «abbiamo una partita importante a Monaco martedì, lui stava bene e ha giocato bene». L'allenatore interista ha invece tagliato corto sulla situazione di Adriano, fuori per dolori alla schiena. «Non stava bene e quindi non ha giocato - chiarisce Mancini -, penso sia difficile recuperarlo per la gara contro il Bayern». Ormai Mancini e la squadra sono concentrati sull'incontro del girone di Champions, che martedì deciderà chi passerà per prima. «A Monaco andiamo per vincere, non certo in gita» è il pensiero di Mancini, che viene condiviso anche dai suoi giocatori. Lo stesso entusiasmo lo dimostra il portiere Julio Cesar, che parando il rigore di Frick ha impedito il momentaneo pareggio del Siena. «È il secondo rigore che paro quest'anno ma è il più importante, perchè eravamo avanti solo di un gol. Abbiamo molta fiducia in noi stessi dopo tante vittorie, e ci è venuta l'impressione di non perdere mai. Speriamo di riuscire a vincere lo scudetto». Il più bel complimento però l'Inter lo ha ricevuto dall' allenatore avversario, Mario Beretta. «I nerazzurri sono una squadra nel vero senso della parola - ha detto Beretta -, sia dal punto di vista tattico che fisico. In più hanno a disposizione dei campioni».

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