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Il Milan perde ma si qualifica

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Con il pari tra Lilla e Anderlecht Ancelotti resta al primo posto

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Il Milan di ieri, infatti, nonostante una buona partenza con varie palle gol, ha dimostrato ancora una volta scarsa freddezza sotto porta e amnesie difensive clamorose. Per tornare ad Atene il prossimo 23 maggio per la finale — questo il sogno di tutto l'universo rossonero — serve molto di più. Serve soprattutto trovare quella tranquillità smarrita e un gioco vero, non uno fatto di sprazzi e folate. Ad oggi 22 novembre, non si riesce ancora a capire che cosa sarà di questo Milan. Crollerà definitivamente o risalirà la china? Ancelotti rispondici prima che puoi. Proprio Carletto, vista l'indisponibilità di Cafu, e il forfait di Simic nel riscaldamento, stravolge la difesa arretrando Brocchi con conseguente inserimento di Gourcuff a centrocampo: al centro, invece, spazio ancora alla coppia degli eterni Maldini-Costacurta che, però, come annunciato nelle ultime ore, daranno entrambe l'addio a fine stagione. Resteranno nella storia come campionissimi e uomini record: come quello raggiunto ieri da Billy per il giocatore più vecchio ad aver giocato in Champions. Scendendo adesso sul campo da gioco dove nel 1994 il Diavolo conquistò la più scintillante delle sue sei Coppe dei Campioni, notiamo brillantezza in entrambe le compagini: nei primi dieci minuti, infatti, tre clamorose opportunità, firmate Dellas, Seedorf e Inzaghi. Pippo al 16' sbaglia poi, abbastanza strano per lui, un gol quasi fatto a tu per tu con Sorrentino. Il duello continua quattro minuti dopo, con il portiere italiano che si rivela superlativo. Non è lo altrettanto Dida sul calcio di punizione di Julio Cesar al 31': grave dormita del numero uno milanista che regala il vantaggio alla squadra di Ferrer. Potrebbero mancare in una serata così i soliti legni? Ad inizio ripresa, il palo di Inzaghi conferma la macumba che aleggia sulla squadra rossonera. Una squadra che è fatta anche di errori clamorosi come quello del 61' quando la difesa per poco non combina un patatrac. Pochi secondi dopo è Dida ad evitare il raddoppio greco. La sfida si spenge qua. Il Milan, invece, è spento da troppo tempo.

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