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Tennis, diretta su Sky dalle ore 6

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Da quando è nato, il tennis ha funzionato benissimo con il sistema dell'eliminazione diretta. Chi vince va avanti, chi perde va a casa. Non ci sono pareggi, combine ed altre complicazioni del genere. Poi nel 1970 Jack Kramer ha avuto l'idea di raccogliere con un sistema di punti i risultati dei tornei più importanti e di ricavarne una classifica. Benissimo ma è successo che durante quella prima stagione Kramer ha trovato uno sponsor (la Pepsi Cola) disposta a finanziare un torneo finale che si sarebbe dovuto svolgere a Tokyo. Vi parteciparono i primi sei giocatori, riuniti in un girone unico e con un regolamento che prevedeva il tie-break (anche quello appena introdotto nel tennis) sul 5 pari. Il numero dei finalisti fu aumentato ad otto, il Masters fu portato in giro per il mondo (Parigi, Barcellona, Boston, Melbourne, Stoccolma, Houston) fino a trovare una sede prestigiosa nel Madison Square Garden. Vi rimase fino al 1989 poi il Masters si è giocato per 5 anni a Francoforte, per altri 4 ad Hannover, per tornare a girare. Lisbona, Sydney, Shanghai, Houston e di nuovo Shanghai. Ad eccezione di un breve periodo di rinsavimento la formula è rimasta sempre quella. Otto finalisti, due gironi da 4, semifinali incrociate e finale. Formula perfetta per una esibizione, non per un campionato del mondo. È inutile che io rifaccia la storia dei molti inconvenienti determinati da questa formula, bsti ricordare che quasi sempre quando due giocatori si sono incontrati due volte (nel girone e poi in finale), chi ha vinto la prima partita ha quasi sempre perduto la seconda. L'ultima volta è accaduto l'anno scorso quando Federer ha sconfitto Nalbandian il primo giorno ma è stato sconfitto dall'argentino in una bellissima ed emozionante finale che ebbe il merito di riscattare un'edizione mortificata da troppe assenze e ritiri. Curiosamente anche quest'anno l'incontro inaugurale (alle 6 di domenica mattina, diretta su Sky) lo giocheranno i finalisti dell'anno scorso, poi giocheranno Ljubicic e Davydenko. Il giorno dopo (diretta da mezzogiorno, le 19 a Shanghai) toccherà a Roddick e Robredo, poi a Nadal e Blake. Il gruppo di Federer appare molto più forte di quello di Nadal, nel quale ci sono tre esordienti. Salvo sorprese dell'ultimo minuto i primi otto dovrebbero esserci tutti e questa è già una buona notizia. Due americani (Roddick e Blake), due spagnoli (Nadal e Robredo) poi un rappresentante ciascuno per Russia ed Argentina (le finaliste della Coppa Davis, a Mosca dal 1° al 3 dicembre), per Croazia e Svizzera. La speranza è che i difetti della formula non si avvertano. Federer è il favorito e sta bene (l'anno scorso era convalescente), gli altri giocano per un piazzamento ma non si sa mai.

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