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Lotito fa l'Opa, la Finanza sequestra

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Il presidente compra le quote di Mezzaroma e Team Service, va al al 47% ma la Procura congela il 14,6%

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La svolta arriva proprio nel giorno dell'altra comunicazione, quella della Finanza che blocca il 14,6% della Lazio su segnalazione della Procura di Milano (del gip Fabio Paparella) che indaga da cinque mesi sull'ipotesi di aggiotaggio e ostacolo all'attività di vigilanza della Consob in merito alla presunta esistenza di un patto parasociale occulto tra il presidente biancoceleste e Roberto Mezzaroma. Una giornata in tipico stile Lazio. Questa la cronistoria: il 31 ottobre Lotito acquista per 4 milioni la quota di Mezzaroma, il 2 novembre completa l'opera versando 720 mila euro alla Team Service per rilevare il 2,66%. Un'operazione complessiva da 4.72 milioni che ha fatto scattare l'inevitabile intervento della Consob: l'organo di vigilanza, in presenza di una notizia «price sensitive», ha chiesto giovedì sera alla società di anticipare una comunicazione al mercato che sarebbe invece arrivata lunedì (entro i 5 giorni concessi in questi casi). Per questo ieri il titolo è stato sospeso in attesa della nota ufficiale del club: un filone quindi da scindere rispetto all'inchiesta della procura di Milano, i cui effetti sono stati resi noti in concomitanza, per uno strano gioco di incroci. L'atto di sequestro delle azioni è datato 27 ottobre - data antecedente rispetto al doppio acquisto di Lotito - in base a presupposti che la società, assistita dall'avvocato Gentile, ritiene superati dai recenti acquisti azionari. Per questo lunedì si chiederà l'immediato dissequestro della quota. La Guardia di Finanza contesta al presidente «già titolare di una quota prossima al 30% del capitale, di aver fittiziamente interposto Mezzaroma nell'acquisto delle azioni in parola da Capitalia e da Mediocredito Centrale e di aver diffuso, tramite dichiarazioni rese agli organi di stampa, notizie false in ordine proprio agli assetti proprietari della Lazio, comportamenti - afferma una nota - concretamente idonei a provocare una sensibile alterazione del titolo quotato al mercato telematico azionario di Milano». La fattispecie non prevede effetti retroattivi a riguardo: nel senso che Lotito non dovrà dismettere entro 12 mesi le quote eccedenti il 30%. Il rischio è semmai rappresentato da una sanzione amministrativa, al limite una eventuale richiesta di risarcimento da parte di qualche azionista (vedi caso Fondiaria Sai) che si senta danneggiato dal mancato lancio dell'Opa nel periodo in questione (luglio 2005). In questo caso il pericolo è limitato, perché c'è un minimo scarto tra il valore delle azioni nel periodo di acquisto da parte di Mezzaroma e quello attuale (in entrambi i casi si oscilla intorno allo 0,40%). Lotito, dopo aver chiesto il dissequestro delle azioni, preparerà entro un mese l'offerta per il 52,9% circa di azioni ancora sul mercato. Secondo la «media aritmetica del valore delle azioni degli ultimi 12 mesi» e con l'eventuale sovrapprezzo si potrebbe ipotizzare una soglia che dai 0,35-0,36 di media oscillerebbe intorno agli 0,38-0,40 (questa ipotesi sarebbe avvalorata in caso prevalesse la nuova disciplina europea, ancora non in vigore ma che prevede il lancio dell'Opa al prezzo dell'ultimo acquisto). Semplici ipotesi, al momento, che secondo le proiezioni porterebbero a un investimento tra i 13.6 e i 14.3 milioni (da sommare ai 4.7 di ieri). Eventuali investitori hanno l'occasione di inserirsi nel discorso ma Lazio Events, cioè Lotito, ha stanziato 15 milioni e si prepara a salire oltre il 50%. Con il sogno, un giorno, di uscire dalla Borsa materializzando l'ormai noto delisting.

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