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Virtus sconfitta a Lubiana nella seconda gara dell'Eurolega di basket

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La squadra di Repesa cede in trasferta 83-72 alla modesta Olimpia

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Questa volta, dopo la sconfitta subita in casa dell'Olimpia Lubiana, che è ormai un lontano ricordo della società modello che stupì un decennio fa l'Europa alle prese com'è con crisi societaria ed infortuni di giocatori, ne dovrà avere lui per spiegare i motivi della caduta. 83-72 il risultato finale, ingiustificabile per quello che doveva essere il valore complessivo delle due squadre. Ed invece, la Cenerentola slovena, stretta intorno all'esordiente coach Gasper Okorn, s'è regalata un gran bel ballo per farsi principessa. Lavorando al fianco una squadra che ha mostrato limiti caratteriali, tecnici ed atletici. Tanta strada in Europa così non si può fare. Perché senza regia, senza pericolosità perimetrale, senza difesa e con poco ricambio nel settore dei lunghi sfidare corazzate come Tel Aviv e Panathinaikos Atene, le prossime avversarie in trasferta, assume le vesti della missione impossibile. Poco da salvare. Le giocate di Mavrokefalidis, uno sprazzo di Righetti ed il cuore di Tonolli. Per il resto il buio più profondo. La scelta iniziale di Repesa è stata quella di appoggiare con la maggiore frequenza possibile la palla ai lunghi. Mossa che almeno nei primi minuti ha pagato con Moiso e Mavrokefalidis che si sono divisi i primi otto punti, sei per il greco e due per il francese. Un furto di Hawkins, trasformato in un gioco da tre (6-11) per canestro segnato e fallo subito, messo a segno da Righetti subentrato al falco dolorante per un colpo alla caviglia, ha fatto pensare ad una serata tranquilla per i capitolini. Errore di presunzione quello della Virtus che ha lasciato troppo spazio in fase difensiva alla vogliosa squadra di casa. Che ha trovato dal perimetro punti pesanti da Lorbek, fratello del più famoso Ezarem ex Fortitudo, che ha dato coraggio ai suoi che hanno così accorciato e superato grazie ad una tripla di Rannikko (14-11). Repesa ha cominciato come al solito il vorticoso giro di cambi che però non hanno prodotto granché, specialmente in fase difensiva. Troppe volte i giocatori di Lubiana hanno trovato tiri piazzati, tanto da esaltare il talento offensivo di Ozbolt che ha rintuzzato il nuovo miniallungo romano (16-19) propiziato da una tripla di Mavrokefalidis. 23-23 al 10' con una seconda frazione che ha visto sempre in affanno la Virtus. In attacco i rifornimenti ai lunghi si sono interrotti e così, imprecisa dal perimetro, Roma ha visto l'avversaria allontanarsi. 42-34 il massimo svantaggio, con un improbabile lungo lituano, Kuzminkas, protagonista, limato fino al - 7 (44-37) del 20' grazie ad un paio di gite in lunetta di Bodiroga. Al rientro il gran cuore di Tonolli, i muscoli di Mavrokefalidis e una fiammata di Righetti hanno ridato speranza. Sorpasso sul 47-49, ma Ozbolt, un diavoletto immarcabile e l'esperto Milic hanno fatto la differenza. Roma, con Bodiroga opaco ed Askrabic in affanno, ha aiutato gli sloveni nella loro cavalcata sciorinando quanto di peggio si può proporre in difesa. E giusta è arrivata la sconfitta. Dopo appena due giornate nulla è compromesso, ma se non si cambierà rapidamente rotta è difficile pensare di regalarsi un futuro in Europa. Intanto domenica la Lottomatica sarà impegnata in campionato nella difficile trasferta di Siena alle ore 12 in anticipo televisivo (Sky). Sarà, per la truppa di Jasmin Repesa, sempre in attesa dell'esterno extracomunitario che dovrà completare il roster (si parla di Chatman, in rotta con la Dynamo Mosca), l'occasione per cercare di capire se il passaggio a vuoto di Lubiana sia stato solo un spiacevole incidente di percorso.

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