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«Premiato l'impegno»

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Né il presidente Giovanni Cobolli Gigli né l'amministratore delegato Jean Claude Blanc: entrambi hanno preferito attendere l'esito dell'arbitrato altrove. Volendo essere un po' maligni, quasi a voler indispettire quegli stessi piccoli azionisti che un paio di giorni fa avevano rinfacciato loro di non essere in grado di gestire una società come la Juventus. Secondo la versione ufficiale, invece, per non indispettire nessuno con dichiarazioni che qualcuno avrebbe potuto ritenere fuori luogo, per far passare una notte serena a tutti quanti prima di esprimersi in maniera definitiva e ponderata oggi allo stadio. Quando la Juve, unica società tra tutte quelle coinvolte nello scandalo a essere stata retrocessa in serie B, affronterà il Frosinone in un match che mai avrebbe immaginato di dovere affrontare. La Juve, insomma, ha scelto il profilo basso nella giornata che (forse) ha chiuso una volta per tutte il capitolo più brutto nella storia del calcio italiano. Lo stesso Deschamps, nella conferenza stampa del pomeriggio, si era detto «per nulla ansioso rispetto a quello che accadrà tra qualche ora. Per noi la partita più importante è quella che giocheremo domani (oggi, ndr) contro il Frosinone: lì sappiamo di poterci guadagnare i punti necessari per salire in serie A, altro non ci deve interessare». Piccola bugia, in realtà, ma tanto valeva dirla. Poi in serata, dopo l'ufficializzazione dell'avvenuto sconto di otto punti, la squadra - che Blanc aveva raggiunto nel frattempo nell'albergo dove si trovava in ritiro - ha accolto con soddisfazione la notizia. D'ora in poi, la rincorsa alla serie A sarà davvero più agevole. In serata, è arrivato un laconico comunicato ufficiale da parte della osicetà bianconera: «La Juventus prende atto della sentenza emessa dalla Camera di Conciliazione e Arbitrato del Coni, che riconosce almeno in parte l'enorme impegno e lo spirito di sacrificio dimostrato dalla società per rinnovare dall'interno la propria struttura e promuovere i valori dello sport a favore dell'intero movimento calcistico nazionale».

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