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L'osservatorio

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Giallorossi senza grinta Palermo e Inter vanno via

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Proprio la Roma sembrava avere il compito più agevole, di fronte a una squadra che non aveva vinto una sola volta in sette giornate, mettendo a segno la miseria di tre gol complessivi. E invece l'Ascoli è sceso all'Olimpico addirittura a cogliere il più impensabile dei pareggi: due gol di testa, prima Delvecchio e poi Bjelanovic, con Doni in entrambe le occasioni bella statuina sulla linea di porta, come troppo spesso gli accade sui palloni che spiovono a ridosso dell'area piccola, ma naturalmente non è immune da consura la difesa centrale, troppa libertà alle due punte ascolane. Marco Delvecchio, indimenticato eroe dello scudetto, aveva avuto tanti applausi al suo ingresso in campo, altrettanti ne ha guadagnati, nonostante lo sgarbo, quando un infortunio lo ha indotto all'abbandono. La gente ha capito che altrove andavano indivuduate le responsabilità di un imprevedibile battuta a vuoto, come se la squadra fosse scesa in campo spenta e molle, più alle iniziative individuali. Per Francesco Totti, un gran gol su punizione, un rigore calciato su Pagliuca vanificando un bel regalo dell'arbitro Rocchi, in altre occasioni molto incerto. Già può andare bene così, visto che il pari Mexes lo ha realizzato quasi in zona recupero e gli attacchi confusi della Roma non sembravano poter produrre risultati apprezzabili. Per l'Inter, invece, tutto sul velluto, tanti gol al Livorno e partita liquidata fin dai primi minuti, mentre anche il Palermo è andato sotto prima di ribaltare la situazione, ribadendo però i suoi limiti casalinghi. Per la serata nera della Capitale, anche la nuova caduta della Lazio a Genova ancora nel segno di Trefoloni, non un turno da celebrare. Stadi non affollatissimi, come era prevedibile per la serata di un giorno feriale. Del resto, con il calo degli abbonamenti prodotto dalla labilità del calendario tra anticipi e posticipi, difficile recuperare le cifre di qualche anno fa. Bene ha fatto la Roma a promuovere un'iniziativa che andrebbe ripetuta, un euro simbolico il biglietto per i bambini, in gran numero all'Olimpico, dove per altro l'approccio dei giallorossi alla partita avrebbe dovuto essere proibito ai minorenni, per palese oscenità. Ma sul problema degli impianti sempre più frequentemente spopolati, sembrano centrate le opinioni espresse da Arrigo Sacchi, che indica soprattutto nella violenza delle frange meno nobili del tifo la causa del disamore per lo spettacolo dal vivo soprattutto da parte delle famiglie, che non si sentono adeguatamente protette. Del resto, i gruppi estremi hanno goduto in passato di molti privilegi da parte delle società, che dunque hanno la loro pesante parte di responsabilità in quanto sta accadendo, con logico compiacimento delle televisioni commerciali.

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