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Effetto Trefoloni

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Ancora sotto zero, la squadra di Delio Rossi naufraga anche a Genova. L'illusione iniziale dopo un buon avvio di partita è stata smascherata con il passare dei minuti. Decisiva una distrazione della retroguardia laziale che spiana la strada ai doriani e che fa suonare un campanello d'allarme in casa biancoceleste. Un punto in tre partite, dieci in otto sfide di campionato. Numeri che riportano alla mente la squadra di Mimmo Caso che fu in grado soltanto all'ultima giornata di campionato di salvarsi dalla retrocessione. Il cammino, fin qui, è il medesimo. La partita: in avvio, la Lazio è più spregiudicata della Sampdoria. Al 6' Manfredini affonda sulla destra e calcia a rete: Castellazzi è bravo a distendersi per sventare il velenosissimo destro in diagonale. Nei primi minuti i laziali hanno spesso la meglio sulla mediana: Mudingayi dà sostanza, Manfredini regala dinamicità, Ledesma si muove con una certa disinvoltura. L'unico centrocampista doriano a vincere il proprio confronto diretto è l'ex aquilotto Franceschini: dalla sua parte Zauri va spesso in difficoltà, non supportato a dovere da Mauri. Sulla mediana l'argine tiene, ma è solo un'effimera illusione. Con il passare dei minuti la squadra non sempre riesce a trovare equilibrio: non ci sono le giuste distanze tra i reparti. Al 29' Volpi prova ad impensierire Peruzzi con un sinistro senza troppe pretese. Nove minuti più tardi, sugli sviluppi di un calcio di punizione, Franceschini viene anticipato all'ultimo istante da Rocchi dopo la "torre" di Bonazzoli. Con il passare dei minuti la Lazio perde concretezza e lucidità. Nella parte finale del primo tempo, la formazione di Novellino cresce: al 39' Peruzzi blocca terra un destro su punizione di Volpi. Un minuto dopo Palombo colpisce la traversa con un gran tiro da 30 metri. La Lazio si intimorisce e indietreggia, la Sampdoria affonda e sfiora ancora il vantaggio con Quagliarella che, ottimamente servito da un cross dalla destra di Volpi, non trova la porta con un colpo di testa in tuffo. Dopo l'intervallo la Lazio si ripresenta in campo senza Rocchi che resta negli spogliatoi per un problema agli adduttori: al suo posto, c'è Tare. I biancocelesti si rendono pericolosi al primo affondo: Ledesma verticalizza per Pandev che vede l'inserimento di Manfredini. Il sinistro dell'italo-ivoriano viene respinto da Castellazzi. Sul rovesciamento di fronte Bonazzoli cerca la via della rete con un destro da posizione defilata che trova pronto Peruzzi sul primo palo. Al 7' arriva il vantaggio della Sampdoria con Quagliarella che sfrutta un errore clamoroso di Belleri e mette dentro con un destro ravvicinato che sorprende Peruzzi. La Lazio cerca di reagire con Tare che impegna Castellazzi con un colpo di testa a fil di traversa. Ma sono ancora i doriani ad affacciarsi dalle parti del portiere laziale che interviene per mandare sopra la traversa un sinistro dal limite di Bonanni. Non ha miglior sorte, dalla parte opposta, il sinistro di Pandev che non impensierisce più di tanto Castellazzi. Al 20' finalmente si vede anche Mauri, fino a quel momento non pervenuto. Il centrocampista riceve palla da Ledesma: elegante il controllo ed immediata la conclusione in diagonale che sfiora il palo più lontano. Al 25' piove sul bagnato. Stendardo ferma Quagliarella lanciato a rete: cartellino rosso e Lazio in dieci. Tre minuti dopo l'episodio che chiude la partita. Contatto in area laziale tra Siviglia e Oliveira: Trefoloni indica il dischetto, Volpi realizza spiazzando Peruzzi. La Lazio prova a reagire, ma la dea bendata si volta dall'altra parte. Tare, con un sinistro in diagonale, colpisce il palo. Due a zero e tutti a casa. Anzi, no. Prima c'è tempo anche per il rosso a Pandev, che complica maledettamente i piani in vista della sfida di domenica con la Reggina. Non si può più sbagliare, che sia chiaro a tutti.

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