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Lega, Moratti e Cobolli Gigli consiglieri. Lotito resta

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Ovvero presto e bene, all unanimità e con idee assai chiare. La Juventus dismette i panni della «grande di livello mondiale», si tuffa nei problemi della serie cadetta dimenticando di essere di passaggio e si mette a disposizione, con il suo presidente, per dare una mano. E la serie cadetta, tutta intera, decide in pochi minuti una rivoluzione quasi epocale deliberando che tutte le società chiedano l'iscrizione a Confindustria. Ventidue società d'amore e d'accordo, il contrario di quanto invece accade per la serie A dove si vive un'altra giornata di tensione con una serie quasi infinita di votazioni per eleggere i due membri del Consiglio mancanti. Ci vogliono sei scrutini per far passare Ivan Ruggeri, addirittura 11 per promuovere Massimo Moratti che, alla fine, va a riprendere per l'Inter la poltrona che era di Giacinto Facchetti. «Una giornata positiva dopo un momento di incertezze», sintetizza Antonio Matarrese che ringrazia per il risultato ottenuto con sofferenza da Massimo Cellino, presidente dell'assemblea che ha inchiodato i colleghi fino alla fumata bianca. Tra i consiglieri resta anche Claudio Lotito (Lazio), la cui posizione è attualmente congelata in attesa delle decisioni dopo l'inibizione per le vicende di Calciopoli «Il completamento del Consiglio — spiega Matarrese — è una ripresa per l'immagine della Lega che si rimette in moto». E ce n'era bisogno per affrontare quelli che sono temi davvero fondamentali per il rinnovamento del calcio, dal nuovo regolamento (conterrà anche un codice etico e norme di punizione per chi offende le istituzioni del calcio, dalla multa alla penalità in classifica, annuncia Matarrese, stufo di piazzate a margine delle assemblee) fino al delicato confronto col governo sul disegno di legge delega sui diritti Tv. Su questa ultima materia Matarrese si trova rafforzato tanto da mandare chiari messaggi al ministro Melandri e al governo generale: «Noi siamo imprenditori - tuona - e non subappaltatori del governo, e non si possono mettere troppo paletti all'impresa». E ancora: »noi non affidiamo ad altri la leadership del calcio, saremo ligi ai suggerimenti e alle prerogative del governo che però non deve invadere il nostro campo. La Lega intende gestire i propri interessi«. Poi anche la delicata partita con la Rai per la Tim Cup e per Quelli che il calcio. Spiega Matarrese schierandosi a fianco di Mediaset: «Piersilvio Berlusconi si è lamentato perchè i tesserati delle società vanno a fare gli ospiti in quella trasmissione che gli crea un danno. Noi presidenti ne terremo conto».

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