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Totti contro i ritiri: «Giusto abolirli» Delio Rossi a metà strada Prandelli: «Servono a fare gruppo»

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Ecco allora che anche i protagonisti del nostro calcio dicono la propria sulla sua abolizione. «Sarebbe una bella idea - conferma Totti - diciamo tanto di volerci ispirare ai campionati esteri per migliorare il nostro, allora facciamo come in Spagna e in Inghilterra dove non esistono i ritiri prepartita». E dire che lui lo scorso anno grazie a Spalletti ha potuto sentire l'effetto che fa restare a casa prima di una gara. Il tecnico toscano è pronto a ripetere l'esperimento. «Se sarà possibile lascerò liberi i miei giocatori. Fino a Natale ci saranno tante partite e spesso tenere tutti rinchiusi è più deleterio che altro. Se si ha fiducia non servono imposizioni, anche se con un gruppo giovane bisogna stare attenti perché qualcuno potrebbe prendersi delle libertà». A rilanciare la proposta è stato Paolo Maldini, che ha trovato qualcuno favorevole altri contrari. Delio Rossi si pone a metà strada: «Il ritiro rappresenta una forma preventiva per l'ambiente esterno e non per lo spogliatoio: quando si perdono le partite i giocatori vengono sempre visti la sera prima nei locali, quando si vince mai». Dalla parte dei sì c'è Mancini. «Non credo che dormire nel proprio letto faccia tanta differenza. Il problema e che se poi perdi danno la colpa al fatto che non sei andato in ritiro». Gli fa eco Zaccheroni. «Li abolirei perché mettono ansia ai giocatori». «È un'idea che va presa in considerazione» spiega Guidolin. Concorde Zamparini. «Un professionista deve essere in grado di gestirsi da solo». C'è però chi non disdegna i ritiri, come Prandelli. «Non va considerato come una punizione, ma un modo per sentirsi coinvolti prima di una partita». Chiusura con Dechamps. «Può servire, ma non deve essere una punizione». N.D.P.

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