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L'osservatorio

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Liquidata con qualche stento la pratica georgiana, l'Italia è adesso a due punti dalla vetta: presidiata dalla Francia a passeggio sugli isolani del Nord e dalla Scozia sottomessa dagli ucraini, un grazie anche a Sheva per il gol di chiusura. In una partita, quella di Tblisi, che spunti tecnici esaltanti non ne ha offerti, se non per la recita da grande protagonista di Daniele De Rossi, un curioso dato statistico: dei cinque gol che l'Italia ha segnato nelle tre trasferte georgiane, quattro portano firme giallorosse, Delvecchio e Totti cinque anni fa, proprio De Rossi e Perrotta ieri sera. Va anche detto che l'Italia ha fatto valere in termini numerici il suo tasso tecnico quando si è trovata con un uomo in più, un minuto sufficiente a Camoranesi per rompere l'equilibrio fissato nel primo tempo dal bolide di De Rossi da distanza stratosferica e dal gran gol di Shashashvili. Il giovane romanista ha potuto giocare da play basso, il suo ruolo nella Roma, un ruolo nel quale attualmente non ha rivali, anche oltre i confini. Sorrisi dunque anche per Luciano Spalletti, anche se il superlavoro dei suoi due ragazzi non è motivo di conforto, in vista di due trasferte, campionato e Champions, molto rognose. Il tridente è già tra i bauli polverosi della soffitta, più logico il ritorno alle due punte, una centrale e una esterna, Camoranesi a destra più votato alla copertura rispetto a Di Natale. Sorprende fino a un certo punto che vada in tribuna Alex Del Piero: un giocatore del suo calibro può creare problemi se lo porti in panchina, polemiche assicurate sia che vada in campo sia che resti seduto a fare da spettatore, però l'avvilimento di Roma, senza colpe, avrebbe meritato un'occasione di rivincita. La novità più rilevante riguarda non il profilo tattico, ma un diverso atteggiamento rispetto a quattro giorni fa, cioè la convinzione nella pressione alta su difensori che, Kaladze a parte, non sono abilissimi nel palleggio. Proprio loro hanno costruito, se così si può dire, le migliori palle-gol per l'Italia: che, comprensiva, le ha goffamente buttate a mare. Per loro, nel primo tempo, un paio di tiri: un gol e un palo con Buffon immobile, bilancio quasi da primato. Il lato negativo, quella ripresa segnata da un'espulsione ingenuamente guadagnata, strada spianata per gli Azzurri, che non avevano fatto molto per spiccare il volo.

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