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Sabato a Torino amarcord contro il fantasista, Muzzi e Zaccheroni

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«Potevo tornare alla Lazio quest'estate ma l'offerta è stata quasi offensiva»

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La Lazio va a Torino per affrontare una colonia di vecchie conoscenze. In granata daranno battaglia Pancaro, il terzino-scudetto, e poi ancora Fiore e Muzzi, senza dimenticare il giovane De Sousa e il nocchiero del nuovo progetto Zaccheroni, il penultimo tecnico della gestione-Cragnotti. La Lazio sfida il passato per dare un'altra spallata alla penalizzazione. Non ci sarà spazio per la nostalgia, anche perché loro, i protagonisti più attesi, conservano un ricordo affettuoso ma non sono disposti a fare sconti. Muzzi sintetizza il concetto: «Sono laziale da sempre e quando ho indossato la maglia della mia vita non ho dato quello che potevo e volevo dare», enfatizza su Radioincontro. Poi specifica: «Anche noi sorpresi da questa brutta partenza del Torino, ma non possiamo più sbagliare. Personalmente voglio riscattare l'errore commesso contro la Reggina». Cerca la prima vittoria in campionato che sa di rivincita l'altro illustre ex Stefano Fiore. Il fantasista non rinnega il passato ma torna a parlare delle voci di fine agosto relative a un potenziale ritorno in biancoceleste e lo fa senza ipocrisie. «Era la fine del calciomercato - conferma -: qualcuno dalla Lazio ha chiamato il mio procuratore, ma non si può parlare di offerta, perché era talmente ininfluente che il mio manager l'ha definita quasi offensiva. Se la Lazio mi ha cercato sono contento - ha aggiunto - perché vuol dire che ho fatto bene ed ho lasciato un buon ricordo. Però poi dalle parole bisogna concretizzare con i fatti, e questo non è avvenuto: ecco perché ora sono al Torino e con gioia, perchè qui credono molto in me», ha ricordato su Radio Spazio Aperto: «Affrontare la Lazio per me è sempre una grossa emozione, anche se della mia Lazio sono rimasti solo Peruzzi e Oddo. Ricordo che l'anno scorso tornare all'Olimpico con la maglia viola ha avuto un sapore molto particolare». Su Zaccheroni: «Ho avuto dei problemi con lui, è vero. Però quando ci siamo rivisti abbiamo cancellato tutto, siamo ripartiti da zero facendosi una risata sui trascorsi», ha poi sottolineato su Tele Radio Stereo Sport. Il giovane De Sousa non scenderà in campo ma ricorda: «Volevo rimanere alla Lazio ma poi contano anche gli aspetti economici». La rivelazione, in diretta con conferma da parte dell'ex colonna del club biancoceleste, Gabriella Grassi: «Avevo firmato un contratto nell'estate del 2003 da svincolato ma non venne depositato. Poi l'affare si concretizzò a gennaio». Capitolo-società: oggi a Formello sarà approvato il bilancio, con un utile di circa 20 milioni. Si lavora sempre sull'utilizzo del marchio, stimato oltre 100 milioni dal Tribunale di Tivoli. Si ragiona sulle varie ipotesi (tra queste anche la cessione a una partecipata), niente lease-back. La società ha contattato «Striscia la notizia» per l'intervista-verità di Mazzoleni (sulla presunta raccomandazione di Mattei prima di Lazio-Cagliari), riservandosi la possibilità di adire le vie legali anche nei confronti degli autori del programma (diffidati vanamente dal mandare in onda le immagini). Lapidario l'avvocato Gentile: «Strano che escano certe cose alla vigilia dell'arbitrato». Ritrovata la dichiarazione del fischietto di un mese fa. «Non ho subito pressioni per quella sfida». Due giorni dopo la partita la Lazio inviò un dossier con i torti subiti a Carraro. Mercoledì conferenza stampa degli Irriducibili, per illustrare una nuova forma di protesta da inscenare all'Olimpico. Sabato la Curva diserterà la trasferta di Torino per problemi con Trenitalia e «la mancanza di tutela».

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