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di MARCO GRASSI UN'INTER afflitta si ritrova con un piede fuori dalla Champions League dopo la seconda ...

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Adriano continua a scaldare la panchina, Samuel dà forfait per febbre all'ultimo momento, le coppie sono quindi Ibra-Crespo in avanti e Materazzi-Cordoba dietro, con Zanetti, Dacourt (acciaccato) e Stankovic a presidiare il centrocampo dietro a Figo (Vieira squalificato, Cambiasso ancora out), Maicon e Grosso laterali, e Julio Cesar anziché Toldo in porta. Avvio di gara sonnolento, con gli ospiti che esercitano una certa supremazia; ma è l'Inter ad avere la prima palla gol, altro che palla gol, un'occasione clamorosa che Ibrahimovic sciupa come un salame al 12': lanciato sulla sinistra da una notevole apertura di Stankovic, ma soprattutto da una grave sbavatura di Lucio sul fuorigioco, lo svedese si invola verso Kahn, ma l'ultimo controllo gli riesce male, lunghetto, e il portiere tedesco riesce a sbarrargli la strada su un tiro a quel punto forzato. L'errore marchiano pesa sull'umore di Zlatan, che sbaglia diversi controlli nei minuti successivi; l'Inter impatta appunto sulle imprecisioni di Ibra, mentre il Bayern, che non ha il peso da penultima spiaggia sul groppone, si gioca tranquillamente i suoi contropiede. In uno di questi, al 22', Makaay incrocia bene e il suo diagonale fa soffrire Julio Cesar che ci mette un piede. Poco succede fino al riposo (da segnalare un'ammonizione per Ibrahimovic che peserà molto). In avvio di ripresa Materazzi rischia il rosso per un'entrataccia su Lucio; il Bayern cresce al cospetto di un'Inter stanca, e l'espulsione arriva per Ibrahimovic, che completa la sua serata con uno stolto intervento a gamba tesa su Schweinsteiger al 13', per la quale si becca la seconda ammonizione. I nerazzurri reagiscono con orgoglio. Al 16' Zanetti spara da fuori su Crespo, che si ritrova così liberato in mezzo all'area (Lucio sbaglia un altro offside), ma Kahn respinge il tiro a colpo sicuro di Hernan. Mentre la partita si scalda, al 22' escono Figo e il suo allegro frontino, dentro Mariano González, che ci metterà un po' di brio; Magath risponde osando qualcosa con Scholl per Salihamidzic. Al 28' una contrattura alla coscia sinistra fa fuori Stankovic (entra Solari), Scholl viene graziato (solo ammonizione) per una tenaglia su Grosso, e poi entra anche Adriano per Crespo. Al 36' crolla il mondo sull'Inter: dopo un prolungato fraseggio, il Bayern accelera sull'asse Scholl-Makaay-Pizarro. Grosso si perde il taglio del peruviano, che con un tocco un po' fortunato beffa Julio Cesar e apre - già al 27 settembre - la stagione degli incubi nerazzurri. Al 39' anche Grosso va fuori, per una gomitata al volto a Sagnol (che ci marcia abbastanza) lanciato sulla fascia; sulle successive proteste vengono espulsi anche Mihajlovic e Hoeness dalle due panchine (e per l'Inter siamo a 4 rossi in due partite, dopo Vieira a Lisbona). In 9 contro 11, l'Inter non ci spera neanche più. Si avvia malinconicamente al fischio finale (subendo in contropiede anche lo 0-2 di Podolski, lanciato da un errore di Cordoba), e oggi accenderà qualche cero sull'altare della Champions. «La sconfitta di questa sera (ieri, ndr) è bugiarda, non è tutto compromesso»: Roberto Mancini incassa la seconda sconfitta in due partite di Champions ma non mostra segni di preoccupazione. «Ci sono quattro partite, facciamo ancora in tempo ad essere secondi. L'arbitro? Non ne parlo, se no poi dicono che cerco scuse. Dobbiamo rimanere calmi: abbiamo subito due espulsioni in due partite, e queste cose in Europa si pagano».

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