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Polemiche dopo il pari con la Samp Il club minimizza ma vigila sul futuro

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Eppure, il malcontento per le ultime prestazioni dell'Inter c'è, e si vede. Soprattutto alla luce del fatto che, costruita in estate una squadra del genere (con alternative di primo piano in per ogni ruolo), un «mini trend» del genere non era per nulla contemplato. Cerca di mitigare una situazione di velata inquietudine il presidente Massimo Moratti. Che, uscendo dai suoi uffici della Saras a Milano, ha ammesso che: «Certo, si poteva cominciare un po' meglio ma non c'è nessuna crisi. Siete voi a parlarne» riferendosi ai cornisti che lo attendevano. Fatto sta che poco prima, il presidente dell'Inter era impegnato in un summit interno con i suoi collaboratori più fidati: Gabriele Oriali e Marco Branca. E quando i due si recano da Moratti solitamente significa che sta per essere acquistato qualche giocatore, oppure che qualcosa non stia andando per il verso giusto. Di sicuro, non sono state rispettate le previsioni di inizio stagione. Laddove l'Inter, magari, non era obbligata a vincere a Lisbona con lo Sporting; perlomeno a non sfigurare. Più amaro da digerire il pareggio interno di sabato scorso con la Sampdoria. Tanta mole di gioco, poca incisività là davanti e solita distrazione in difesa. Per una squadra che, dall'inizio della stagione, ha sempre subìto gol: sette in quattro gare, compresa la Supercoppa. Delle due vittorie, nessuna con un risultato netto. Tra le cause, di certo, una condizione fisica che sinora è stata solo intravista: nel secondo tempo con la Roma e nella prima ora di gioco a Firenze. L'inserimento dei nuovi acquisti, peraltro, ancora non ha dato risultati soddisfacenti. Eccetto l'ex di turno Dacourt e Ibrahimovic, finora Crespo, Vieira, Mariano Gonzalez e Maicon hanno brillato solo a tratti. Ancora in visibile ritardo di condizione il campione del mondo Fabio Grosso. Da questi dati ne esce un'immagine ridimensionata del tecnico Roberto Mancini. Al punto che già si sussurra che l'ex allenatore della Lazio sia sotto esame. Se non in bilico. In realtà, sin quando non sarà compromesso uno dei due obiettivi stagionali dell'Inter (scudetto o Champions League), Mancini non correrà enormi rischi. In ogni caso, anche il tecnico è chiamato ad un pronto riscatto. L'occasione giusta può arrivare già domani sera in un vero e proprio scontro scudetto. Proprio per l'occasione, con la Sampdoria, Mancini ha provveduto a risparmiare il portoghese Figo e il terzino Grosso. Da valutare, invece, l'opportunità di riproporre Samuel in difesa. L'argentino, che da quest'anno si ritrova nella condizione di non avere un posto assicurato in squadra, scalpita per giocare. Ma, dal canto suo, Mancini non se la sente di toccare la coppia Cordoba-Materazzi. Esterni di difesa, invece, Javier Zanetti e Grosso, decisamente favorito sui due brasiliani Maicon e Maxwell. A centrocampo, confermata la regia Vieira-Dacourt, stante l'assenza di Cambiasso. In attacco, l'unico dubbio relativo al brasiliano Adriano. Con Ibrahimovic certo di giocare, l'unica opportunità di vedere l'ex attaccante del Parma in attacco è legata ad un'esclusione di Crespo. Ma, al momento Mancini non sembra di quest'avviso. Dirigerà la gara Nicola Rizzoli: con il fischietto bolognese l'Inter non ha mai conosciuto la sconfitta, avendo collezionato tre vittorie e un pareggio. Intanto, in apertura del Consiglio Comunale di Milano, ieri è stata ricordata la figura di Giacinto Facchetti.

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