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di GIANFRANCO GIUBILO UN test severo, per la Roma chiamata a confermare il confortante ...

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Negli occhi dei tifosi resta soltanto l'immagine di quella ripresa giocata da grande squadra, un dettaglio irrilevante le sofferenze del primo tempo generate da meno adeguato tono atletico rispetto a quello degli ucraini. E dunque seguito entusiasta per la trasferta di Siena, logicamente limitato a causa della ridotta disponibilità dell'impianto toscano, nuova denominazione con il doveroso omaggio al concittadino Artemio Franchi, ma i connotati sono più o meno quelli del vecchio Rastrello, da demolizione. Gioca di pomeriggio, la Roma, ed è già una piccola consolazione rispetto alla costante della stagione scorsa così gremita da impegni notturni, però non è facilmente spiegabile come all'Inter sia stata data l'opportunità di un giorno di riposo in più prima dell'appuntamento dell'Olimpico, il confronto con i giallorossi che rappresenta il primo scontro illustre del torneo. Cambiano i vertici (e adesso se ne va anche Guido Rossi che guiderà la Telecom, forte dell'esperienza maturata nei mesi scorsi sulle conversazioni telefoniche) però è difficile scrollarsi di dosso la sensazione poco piacevole che certe leggi non scritte non siano archiviate. Per dirla con George Orwell, tutti gli animali sono uguali, ma i maiali sono più uguali degli altri: in soldoni, se il mercoledì di campionato propone Roma-Inter, le due rivali devono godere delle stesse opportunità quando si imposta la programmazione. E Spalletti non ha torto a denunciare pubblicamente una disparità di trattamento che non lo rende felice. Già in inevitabile debito di ossigeno per le due partite giocate in tre giorni, la Roma tenterà di recuperare la serenità che è stata componente fondamentale dei suoi momenti migliori, ma non sarà facile liberare del tutto la mente dall'assillo della sfida di mercoledì. Anche perché non le concederà occasioni di relax il bel Siena di Beretta, che miglior avvio di stagione non avrebbe potuto sperare, la vittoria di Verona prestigiosa ben oltre il peso dei tre punti messi nel dindarolo. La buona disposizione tattica esibita dai bianconeri al Bentegodi è già motivo di attenzione, se non di allarme, ma un ulteriore ostacolo, per la manovra corale che la Roma sa sviluppare in ammirevole velocità, potrebbero costituirlo le ridotte dimensioni del terreno di gioco. Anche se naturalmente la Roma ha diritto a quel ruolo di protagonista che i pronostici le assegnano come terza forza del campionato alle spalle delle milanesi, l'impegno dovrà essersi affrontato senza concedersi il minimo peccato di confidenza. Per sua fortuna, Spalletti potrà contare sul recupero di Totti, che lampi di genio è in grado di regalarli al di là di una condizione inevitabilmente non al top, anche perché i problemi fisici dello sfortunato Montella costringerebbe il tecnico a chiedere al tuttofare Taddei un ritorno al part time come punta centrale. Insomma, all'ennesima emergenza.

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