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Spalletti felice: stiamo crescendo

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Questa serata Spalletti non la dimenticherà mai. Il tecnico prova a nascondere la felicità con la sua consueta umiltà. «Il risultato - attacca il tecnico - non è veritiero e si spiega difficilmente. Non c'è stata questa differenza tra le due squadre. Il gol di Taddei ha cambiato l'incontro ma non è stata affatto facile superare lo Shakhtar. Non so se mi ricapiterà di rigiocare la Champions quindi mi sono goduto appieno la serata e la prestazione dei ragazzi mi ha aiutato a farlo». Poi c'è spazio per una polemica col tecnico avversario che ha recriminato sul punteggio finale. «Lucescu dice che meritavano di chiudere il primo tempo 3-0? Secondo me esagera. Hanno avuto un ottimo possesso palla ma anche noi potevamo segnare con Mancini. Nella ripresa abbiamo fatto meglio degli ucraini e la partita Lucescu l'avrebbe persa comunque. Poi se Marica veniva espulso per il calcio rifilato a Doni, la gara si sarebbe risolta ancor prima. Comunque il loro è un calcio molto offensivo e nella prima parte ci hanno messo in difficoltà. Il viaggio in Ucraina per la gara di ritorno non mi spaventa: m'hanno detto che si va in aereo...». Il cambio di Pizarro ha cambiato la partita. Spalletti lo conosce meglio di chiunque altro e non si stupisce. «Lui - spiega il tecnico - ha fatto semplicemente quello che sa fare e ha mostrato la sua facilità nel fraseggio corto. I ruoli di centrocampo sa farli tutti e tre, quindi si tratta solo di scegliere. Per me non è un certo un dilemma. All'inizio era ancora teso per la grande voglia di dimostrare subito al pubblico il suo valore. Ora si è visto che è un giocatore che ci può far comodo. L'abbraccio del gruppo? È molto simpatico, ad esempio in allenamento chiede il pallone alto...». Entusiasta a fine gara Rosella Sensi. «Sono felicissima - racconta l'ad - è stata la serata di tutta la Roma. Complimenti a Totti per il grande gol che ha realizzato e a Spalletti per il gioco. Francesco è il mio pupillo e si meritava questa gioia. Se manteniamo i piedi per terra questa può essere una stagione straordinaria. Abbiamo dimostrato che si può fare anche una campagna acquisti mirata per ottenere risultati». Panucci non si scompone più di tanto. Lui a queste gare ci è abituato da un pezzo. «È stata durissima nonostante il risultato finale. Non ci dobbiamo esaltare anche se abbiamo dimostrato di avere molta più sicurezza in noi stessi e una mentalità migliore rispetto all'anno scorso». In tribuna c'era Donadoni. «Per me - rivela Panucci - la nazionale è un capitolo chiuso. Il ct mi ha chiamato e gliel'ho spiegato di persona». Aquilani, invece, alla maglia azzurra ci tiene eccome. «Alla nazionale - dice il mediano - ci penso sempre e se Donadoni mi chiama io sono pronto. Stasera abbiamo confermato che la nostra migliore qualità è quella di crederci sempre». Ferrari è stato tra i migliori. Gli applausi del pubblico lo dimostrano. «Ci tenevo a partire col piede giusto, quella di due anni fa era una parentesi negativa per tutta la squadra e non solo con me. Il 4-0 è un segnale importante ma ora non dobbiamo esaltarci ma pensare soltanto a migliorarci». E Totti? Dopo la partita il capitano ha sfoggiato solo un grande sorriso. Ma dentro di sé aveva una gioia incontenibile. Ale. Aus.

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