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di TIZIANO CARMELLINI UNA serata così Spalletti forse l'ha sempre sognata.

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Ma qui, nella Capitale, è tutta un'altra storia e un Olimpico così non si scorda facilmente. La Roma, la «sua» Roma torna in Champions tre anni e mezzo dopo e lo fa alla grande. Quattro gol ai temibili ucraini dello Shakhtar, gioco e un segnale forte per tutte le altre del girone D. La Roma c'è e stavolta conta qualcosa. Il resto è una serata da incorniciare, con un primo tempo in salita e una ripresa tutta in discesa dopo l'ingresso dell'uomo partita Pizarro e il gol di Taddei che spalanca la strada ai giallorossi. Poi segnano Totti che regala a Donadoni, seduto in panchina assieme a Petrucci e D'Alema, qualche certezza in più per la partita, fondamentale, che la Nazionale fra tre settimane giocherà qui all'Olimpico proprio contro la nazionale ucraina. Quindi il sigillo di De Rossi fino all'apoteosi finale che porta la firma di Pizarro, l'uomo che proprio Spalletti ha voluto a Roma e che chiude un cerchio particamente perfetto. Nessuna sorpresa nella Roma di Spalletti nella quale, come da pronostico della vigilia, non c'è Pizarro: il cileno parte così, per la prima volta (e forse non per l'ultima) dalla panchina. Ma anche senza Pizarro Spalletti mette dentro il modulo pensato per un utilizzo futuro del cileno: quel 4-1-4-1 già visto nei primi quarantacinque minuti di Supercoppa a Milano con l'Inter. De Rossi si pianta davanti alla difesa, Aquilani gioca in coppia con Perrotta qualche metro più avanti. Totti utilizzato ancora davanti quale unica punta. Non ci mette molto il tecnico toscano a capire che la Roma così fatica e che quattro difensori lì dietro non servono a molto, visto che tutto quello che arriva in area proviene dal romeno Marica vera spina nel fianco dei giallorossi. Tonetto così lascia il ruolo di terzino e si sposta dieci metri più avanti per martellare la fasci sinistra del campo ed è la «prima » della difesa a tre più volte annunciata da Spalletti. Ucraini pericolosi: Marica sfugge per una volta al connazionale giallorosso e mette nel mezzo un pallone velenosissimo che il brasiliano Brandao spreca in maniera grottesca graziando la Roma. Poi è Doni a dire di «no» a Brandao da pochi passi dopo l'ennesimo traversone dello scatenato Marica: ottima la reazione a terra del portiere giallorosso. nel mezzo un tentativo alto di Perrotta ben servito da un Totti poco mobile ma che quando tocca il pallone fa sempre la differenza. Chiusura giallorossa con Mancini che rimette in pari il discorso «regali» sbagliando da due passi. Nella ripresa è un'altra Roma. Spalletti deve aver strigliato per bene i suoi che giocano una grande seconda parte di gara. Aspettano lo Shakhtar, lo fanno uscire dalla tana e lo «purgano» a dovere. È Taddei a spalancare la porta ai giallorossi che devono abbozzare su l'ennesima incursione di uno scatenato Marica: ma dopo lo slalom tra i difensori giallorossi il romeno conclude alto. Taddei dunque, ma la svolta è l'ingresso di Pizarro che Spalletti mette dentro per un Aquilani evanescente. C'è lo zampino del cileno in tutti e tre i gol giallorossi. Il regista arrivato dall'Inter al 22' apre per Tonetto che mette nel mezzo un gran pallone per Totti: il capitano cicca la conclusione a rete ma alle sue spalle c'è Taddei che inchioda gli ucraini. Fa uno a zero, Olimpico in delirio e Roma che si risveglia. Da qui in avanti in campo solo i giallorossi. E nove minuti dopo arriva il raddoppio firmato Totti. Il capitano che fin qui non aveva giocato una gran gara segna un gol da fenomeno. Parte tutto di nuovo da Pizarro che tocca un angolo per Tonetto, la palla arriva a Totti che di sinistro inchioda il povero Shutkov: fa 2-0 con Totti che ritrova il gol all'Olimpico dopo l'infortunio (e comunque è il suo primo su azione dopo il crac del 19 febbraio scorso). Finita? Macchè, il meglio deve ancora venire e il quarto d'ora finale è per cuori forti. Tre minuti dopo la gioia di Totti è un altro campione del mondo a mettere la sua firma sull'evento. Ancora una gran palla messa in mezzo da P

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