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di FABRIZIO FABBRI NON ci fosse stato quel demonio di Carmelo Anthony ad incrociare ...

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Perché la truppa di Recalcati, pur con la qualificazione già al sicuro, ha impreziosito la sua cavalcata con il quarto successo su cinque incontri, sconfiggendo Portorico 73-72 e guadagnando così il passaggio agli ottavi come seconda del proprio girone, alle spalle proprio dei maestri statunitensi. È questo un risultato che, come vadano le cose da domani a Saitama (un'appendice della megalopoli Tokyo da cui dista circa un'ora) rende già brillante il bilancio per una squadra partita con il solo grande scopo di iniziare la miscellanea tra veterani e giovanissimi in vista degli Europei del 2007. Ma Belinelli e compagni non sono certo sazi e la sfida contro la Lituania (alle 6,00 italiane), difficile ma non impossibile, non potrà che ingolosirli. Certo servirà che, smaltita l'alzataccia per il trasferimento da Sapporo, i ragazzotti che vestono l'azzurro scaccino stanchezza e tossine per presentarsi all'appuntamento contro la squadra baltica, guidata dal cecchino Macjauskas, al meglio. Contro Portorico infatti la stanchezza ha fatto capolino, rendendo meno brillante e fluida la manovra offensiva. Niente da dire invece sulla difesa che ha tenuto abbondantemente sotto gli 80 punti di squadra gli avversari e addirittura a soli 8 personali insaccati Carlos Arroyo, avvezzo a bruciare le retine. E come accaduto già nelle gare precedenti sul monolitico lavoro di squadra s'è stagliato un protagonista inedito, Andrea Pecile. Il ragazzotto, con il perenne aspetto da surfista, è andato a fondo delle proprie risorse per regalare nel concitato finale punti e tante giocate diaboliche sul pick and roll costruito con il lungo di turno, Marconato, Rocca o Gigli che fosse. Quest'ultimo poi ha seguito a ruota il «Pec» nel ritagliarsi uno spazio da protagonista graffiando in attacco e producendosi in difesa in chiusure simili a muri di pallavolo. Bene così dunque, pur tra qualche affanno di troppo. Perché Basile, dopo l'esaltante gara d'esordio contro la Cina, proprio non riesce a ritrovare ritmo ed incisività. Anche Mordente ha tirato il fato mentre Belinelli e Soragna hanno fatto il loro, pur con troppe pause. Ed allora è stato naturale che Portorico, che aveva assoluto bisogno della vittoria per non essere rispedita a casa, abbia spesso messo il naso avanti. Arrivando fino al massimo vantaggio di 35-43 prima che Belinelli con una piccola magia consentisse all'Italbasket di andare nello spogliatoio per l'intervallo lungo sotto di cinque (38-43) grazie ad una provvidenziale tripla. Rientrando Portorico ha continuato a provarci, ma l'Azzurra non ha mai mollato. Mason Rocca, l'italoamericano chiamato da Recalcati a dare il suo contributo di muscoli e aggressività, non s'è fatto pregare per dare la scossa. Marconato ha battagliato con incisività contro Santiago, ma l'equilibrio non s'è rotto. 59-56 per l'Italia al via dell'ultima frazione dove s'è scatenato Pecile. Punti e regia per il piccolo vantaggio, 69-64, messo su con 4' da giocare. Portorico non ha mollato, giocando per regalarsi il futuro. 73-68 per l'ultimo canestro azzurro messo dentro da Rocca, poi un finale con tanti errori e pari emozioni. Santiago e Ayuso hanno portato gli avversari sul -1 (73-72) mentre l'Italia ha cercato di complicarsi la vita. Così da lasciare ad Ayuso prima ed Arroyo sulla sirena la possibilità di insaccare per il successo. Difesa arcigna e ferro benevolo si sono sommati per portare nell'archivio tricolore una nuova vittoria. Meritata, per quello che l'Azzurra ha fatto fin qui. Ma il cammino non è finito. Gli obiettivi ora si ampliano. Si parte dalla Lituania, vivendo alla giornata, ma con un sogno, incontrare di nuovo gli Usa. E sarebbe in un'unica possibilità: la finale.

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