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di SIMONE PIERETTI REGGINA retrocessa in serie B e penalizzata di 15 punti, il presidente ...

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Ieri mattina, con una puntualità quasi svizzera la Caf, presieduta dal vice presidente della seconda sezione Artico - in sostituzione di Ruperto - ha avviato il dibattimento. Dopo le eccezioni mosse degli avvocati e le richieste dei terzi interessati - faranno parte del procedimento Lecce e Avellino, sono state escluse Brescia e Treviso n.d.r - la Commissione d'appello si è ritirata in Camera di Consiglio per deliberare. E' stato un procedimento molto sofferto, soprattutto in avvio, caratterizzato da numerossissime interruzioni. Nel pomeriggio, dopo la pausa pranzo, finalmente il dibattimento è decollato. Le decisioni della Commissione d'appello federale arriveranno dopo Ferragosto e verranno direttamente depositate alla segreteria. Niente lettura della sentenza di primo grado quindi, come accaduto in precedenza con il giudice Ruperto. Il presidente della Reggina Lillo Foti, arrivato di buon ora ma visibilmente contrariato, non ha nascosto tutta la sua amarezza: «Questo è un processo mediatico, non si cerca la giustizia ma si vuole giustizialismo. Sono amareggiato, ho 56 anni ma ho ancora la forza per poter andare avanti. Ho gestito il mio club per vent'anni senza mai avere il minimo problema». Non è stato dello stesso avviso il procuratore Palazzi che ha accusato il patron della società calabrese di illecito sportivo continuato finalizzaato ad ottenere vantaggi di classifica. Molto articolata anche l'accusa alla Reggina. In aula tutti i tesserati deferiti dalla Procura, compresi Dondarini e Pieri che hanno preso la parola prima delle richieste di Palazzi. «Sinceramente non mi sarei immaginato di tornare nuovamente davanti a questo collegio di giudici - ha affermato Paolo Dondarini - sono deluso e al tempo stesso amareggiato perchè sono stato raggiunto da un atto di deferimento per un fatto che non ho mai compiuto: non ho mai ricevuto alcuna pressione nè da parte del designatore nè da alcun altro. Chiedo di essere prosciolto». Altrettanto significative le parole dell'arbitro Pieri, apparso visibilmente emozionato e chiamto in causa come il suo collega per omessa denuncia di fatti non ben specificati dalla Procura. «Sono stato raggiunto dal deferimento quando ero nel ritiro degli arbitri a Sportilia - ha dichiarato il fischietto con gli occhi lucidi - pensavo di aver chiarito la mia posizione davanti all'Ufficio Indagini. La mia speranza è di poter arbitrare la sfida tra le squadre Under 21 di Scozia e Francia in programma a settembre». Poi si sono susseguiti i legali: protagonista assoluto è stato l'avvocato della Reggina Morace che ha "sequestrato" la Commissione per gran parte del pomeriggio. Il difensore ha chiesto di escludere l'illecito sportivo e di prendere in considerazione l'art. 13 del codice di giustizia sportivo che prevede una penalizzazione ed il mantenimento della categoria. Anche gli avvocati dei due fischietti hanno chiesto il proscioglimento dei loro assistiti. Oggi secondo e ultimo giorno: sarà la volta dell'Arezzo, dell'assistente Titomanlio che avrebbe favorito i toscani, dell'ex designatore dei guardalinee Gennaro Mazzei e di Leonardo Meani, responsabile degli assistenti al Milan, chiamato in causa per l'omessa denuncia pur essendo a conoscenza dei fatti. Anche il Milan sarà chiamato a giudizio: il club rischia solo un'ammenda.

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