Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Record mondiale della Manaudou nei 400 stile libero

default_image

  • a
  • a
  • a

Tra quelle del firmamento del nuoto europeo, una, più delle altre, brilla lassù ed ha il volto gentile di Laure Manaudou. La chiamano il Cyborg, perché nuota, nuota e sembra non stancarsi mai. Lo stesso rapporto c'è l'ha con le vittorie. In questi campionati europei la francesina, appena 19enne, ha portato a casa quattro ori ed un bronzo, un record europeo ed uno mondiale. Negli 800 sl infrange un primato continentale che ha la sua stessa età, nei 400 sl risulta essere la più veloce di sempre. In mezzo altri due ori, nei 200 misti e nei 100 dorso, ed un bronzo nei 200 sl. Laure non si scompone e ogni volta che sale sul podio ha la faccia tranquilla di chi si sente a casa, lassù, più in alto di tutti. Nell'unica gara in cui giunge terza, Laure deve arrendersi all'altro personaggio femminile di questi Europei, Otylia Jedrzejczak. La storia di questa polacca infinita, 188 cm di altezza, è fatta di tanto dolore e forza di volontà. Appena un anno fa, proprio alla vigilia dei mondiali, il fratello di Otylia resta vittima di un terribile incidente stradale in cui perde la vita. Lei, inevitabilmente, si ferma. Decide di ricominciare a vivere qui, agli Europei di Budapest, dove ricorda il fratello con un braccialetto nero legato al polso. Sarà oro sia nei 200 farfalla che nei 200 stile libero, un vero spettacolo per una ragazza che tra le altre cose ha già provato la gioia dell'oro olimpico. Di stelle non ne sono mancate neanche tra gli uomini, con la scuola russa che non smette di sfornare talenti e con l'idolo di casa, Laszlo Cseh, che ogni volta che scende in acqua trasforma l'Alfred Hajos in una vera bolgia. C'è rimasto negli occhi Yuri Prilukov, protagonista già dalla prima finale di questi Europei, quei 400 sl in cui ha dovuto giocarsela con il nostro Rosolino. Lo Squalo, così lo chiamano, ha divorato tutti i suoi avversari forte di una progressione impressionante e di una costanza di rendimento stupefacente. Quattro anche per lui gli ori all'attivo, tre individuali (400, 800 e 1500 sl) e uno in staffetta. Immenso. Se Prilukov è stato il re dello stile libero, dominatore incontrastato del dorso è stato l'altro russo Vyatchanin, un vero talento. Lo definiscono "il Popov al rovescio" perché sembra avere la stessa velocità del connazionale che però nuotava lo stile libero. Ha fatto incetta di ori sulle diverse distanze e ha lasciato veramente poco a tutti gli altri. Chiudiamo con Cseh, dominatore dei misti. In Ungheria c'è una vera e propria scuola di mististi e lui è, senza dubbio, il massimo interprete dell'ultima generazione. Due ori anche per lui sia nei 200, davanti a Boggiatto, sia nei 400, davanti a Marin. Ale.Mor.

Dai blog