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di RINO TOMMASI ERA inevitabile e tutto sommato anche giusto che lo sport finisse ...

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50 anni fa i quotidiani sportivi avevano la metà delle pagine (e delle vendite), i quotidiani politici concedevano allo sport la metà degli spazi e delle attenzioni che gli concedono oggi. Personalmente ho mescolato nello sport il divertimento ed il lavoro. Ho imparato a leggere (non a scrivere) sui giornali sportivi. La prima volta che ho visto la parola «Olimpiade» è stato su una vecchia valigia di mio padre («Olimpiadi di Parigi 1924 - Squadra Italiana»). Chiedo scusa al lettore per i riferimenti personali ma mi servono per spiegare il mio rapporto con lo sport e con le Olimpiadi. Perché sono le Olimpiadi l'argomento che ho scelto oggi, prima di rituffarmi negli scandali del calcio e dei suoi problemi. Roma ha organizzato, nel 1960, le ultime Olimpiadi a dimensione umana. Avrebbe avuto quelle del 2004 se non fossero intervenute due circostanze sfavorevoli. Gli americani e la Coca Cola hanno preteso di avere i Giochi del 1996 che per evidenti ragioni storiche avrebbero dovuto essere assegnati ad Atene, per celebrare il centenario della prima edizione. Così quando abbiamo corso per avere i Giochi del 2004, dopo avere superato le deprecabili resistenze interne (ecco la seconda circostanza cui facevo riferimento), abbiamo perso perché il mondo dello sport doveva risarcire i greci per lo scippo di Atlanta. Già che ci sono voglio ricordare che l'Italia avrebbe potuto avere le Olimpiadi del 1908. Vi ha rinunciato con una scusa ufficiale (i danni economici provocati dal terremoto di Messina) ma in realtà perché non eravamo pronti. Così le Olimpiadi del 1908 finirono a Londra che nel 2012 diventerà la prima città ad avere ospitato i Giochi per tre volte. Sulla candidatura italiana per le Olimpiadi del 2016 si sono aperte polemiche inutili ed indecorose che non ci hanno fatto fare bella figura, anche se la visibilità è stata inferiore a quella di Calciopoli. Non c'è una regola assoluta ma la tradizione vuole che ci sia un'alternanza, nell'assegnazione dei Giochi, tra la vecchia Europa ed il resto del mondo. Logica e politica vogliono che i Giochi del 2016 vadano in Sud Africa o in Sud America, che non li hanno mai avuti, l'Europa può tornare a sperare per il 2020. Per quanto mi riguarda è un po' tardi per poter sperare di viverle, se l'Italia riuscisse a preparare una solida, credibile e soprattutto unanime candidatura, come quelle del 1960 ma sarei felicissimo come lo sarei stato se fossimo riusciti ad ottenere quelle del 2004. Tuttavia mi piace poco che le Olimpiadi siano diventate un'opportunità politica e polemica per interventi di facciata che non ci giovano. Capisco il dovere istituzionale del CONI di tenere aperta la questione ma dobbiamo rassegnarci e cercare traguardi possibili (2020) e non chimere (2016).

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