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di TIZIANO CARMELLINI AVANTI adagio! È la nuova strategia di Spalletti che vola basso sul mercato della ...

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Ora che la Roma è ufficialmente in Champions League, ci si aspettava un'accelerazione sul mercato della società: cosa che invece non è avvenuta. Lui, Spalletti, non sembra preoccupato perché probabilmente, dopo il vertice dei giorni scorsi con la dirigenza giallorossa, ha avuto le garanzie che desiderava. Garanzie che lui stesso conferma. «Le garanzie ce l'ho con la società. Bisogna essere realisti, lavorare tutti nella stessa direzione. Cercheremo di rafforzarci per quello che riteniamo giusto. Non dobbiamo affrettare il mercato». Quindi non è una questione di numeri? «No, di giocatori ne abbiamo 34 in rosa. Va creato un gruppo giusto, soprattutto con quelli che siamo andati a cercare: Tonetto e Cassetti. Magari bisogna migliorare la squadra, questo sì». Qualità e non numeri... giusto. Meglio Appiah o Diarra? «Sono due buoni centrocampisti, ma se ne potrebbero mettere anche altri sulla lista. Appiah più tecnico, nervoso sotto l'aspetto della frequenza di passo, è sempre molto rapido. L'altro fisico, muscolare e forse più forte di testa e nei contrasti. Appiah ha qualcosa di più nella fase propositiva». Preferenze? «No grazie, non vogliamo fare confusione. Buttar via qualche giocatore come si rischiava lo scorso anno. Dobbiamo affrontare un mercato, ma dire che i nostri non sono buoni non va bene». La priorità è ancora un attaccante? «Se dico che prendiamo un centravanti gli altri non vengono considerati. Abbiamo Tulli, Corvia, Nonda, Montella, Okaka e Totti che possono giocarci. Cercheremo di prenderne uno se migliorerà il nostro reparto». Se Totti dovesse fare ancora il centravanti, servirebbe un attaccante duttile. «È una valutazione giusta, a cui facciamo attenzione. Qui, però, non si parla mai di difesa, se troviamo un difensore forte che ci migliora, prendiamo anche quello». Finalmente potrà avere un giocatore chiesto da lei? «Credo si farà. Ma non perché l'ho chiesto io, fa parte delle nostre intenzioni e quindi le porteremo a termine se ci saranno le condizioni per farlo». Alla Roma manca un team manager? «Ne ha bisogno qualsiasi struttura di categoria. Di Francesco ha scelto di fare esperienze diverse. A lui non piaceva moltissimo questo ruolo. E mi sembra giusto avendolo conosciuto perché è troppo intelligente per non tentare altro. Se vuole fare l'allenatore, va bene che prenda altre strade, nonostante abbia svolto al meglio il suo lavoro lo scorso anno». Dopo le sentenze le milanesi partono ancora avvantaggiate? «Cercheremo di essere meglio. Lo scorso anno abbiamo fatto un record importante, abbiamo disputato la finale di Coppa Italia. Dobbiamo riproporre situazioni importanti e metterci qualcosa sopra. Tenteremo di fare tutte e due». Si aspetta sorprese «negative» da Mancini? «Non penso. Questo ragazzo ha qualità che tutti hanno visto. Quella che più è nascosta che si allena sempre al massimo. Se fosse intenzionato a fare qualcosa di diverso non parteciperebbe con la stessa attenzione. Sicuramente se Mancini dovesse andare altrove, porterebbe dei soldi per acquistare qualcuno di pare valore». La Champions cambia la vostra preparazione? «Noi non l'avevamo impostata in nessun modo. Eravamo andati ad affrontare la corsa, resistenza. Ora direzioniamo il fabbisogno in base alle esigenze». Come ha trovato Mido? «Motivato. Si è messo a disposizione. Ha dilazionato in due sedute l'allenamento fisico. Cercheremo di fargli una preparazione apposita per rimetterlo in paro. Tuttavia lo faremo sentire parte del gruppo, nonostante sia affaticato».

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