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Spalletti frena sulle ambizioni della Roma: l'Inter è troppo ricca

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Il tecnico aspetta una punta: Vucinic è simile a Montella

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Spalletti parla chiaro: la Roma attuale non è da scudetto. Potrebbe diventarlo con qualche acquisto di spessore, visto che, a meno di sorprese, l'unica concorrente rimasta è l'Inter. Ma il mercato della Roma non ha imboccato la strada che porta ai sogni e difficilmente vivrà di sussulti. Il tecnico approfitta dell'ultima conferenza stampa di Castelrotto per spedire altri messaggi a società e ambiente. «Ogni anno - spiega Spalletti - bisogna ripartire da zero. Noi dobbiamo farlo da una via di mezzo tra l'inizio dell'anno scorso e il periodo del record. Punteremo allo scudetto? Non è facile parlare di obbiettivi, perché ci sono squadre forti, come l'Inter: loro pensano a prendere Toni e Ibrahimovic, senza dar via Adriano e Cruz. Diventa difficile giocarsela alla pari. Noi cercheremo di arrivare più in alto possibile e sfruttare l'occasione che ci viene offerta per il prossimo campionato». Con qualche campione in più nella rosa sarebbe più facile. «Non possiamo - prosegue Spalletti - prendere giocatori dalle grandi squadre anche perché si romperebbero degli equilibri costruiti un anno fa. La società la pensa così e io lo trovo giusto». Traduzione: a Trigoria si creerebbe la fila dei giocatori alla ricerca di un ritocco dell'ingaggio. Quindi, i vari Trezeguet e Buffon è meglio non nominarli neanche. «Giocatori così - ammette il tecnico - li vorrebbero tutti gli allenatori ma fanno parte del discorso precedente». Spalletti dovrà «accontentarsi» di uno tra Vucinic e Iaquinta, con il primo che non è il suo preferito ma resta favorito. «Montella ha detto bene: Vucinic ha caratteristiche simili alle sue. È un giocatore tecnico da possesso palla. Iaquinta, invece, è più muscolare e da profondità. Fernandao lo abbiamo seguito meno. A me serve un attaccante, poi vedremo cosa ci può regalare il mercato. Mi interessa anche recuperare Montella ma se parliamo in questo modo, Nonda e Mido si sentono fatti fuori e non è così». A proposito dell'egiziano, lunedì si presenterà a Trigoria per le visite mediche e comunicherà alla società di aver rifiutato il Blackburn. Cosa che avrebbe già fatto con i dirigenti inglesi. Insomma, la settimana di vacanza «bonus» concessagli dalla Roma rischia di rivelarsi inutile. Se Spalletti è preoccupato dal mercato, lo stesso non si può dire per il lavoro svolto in ritiro. «Era difficile immaginarlo meglio di così». La prossima settimana potrebbe regalargli qualche sorriso in più. Se la sentenza della Corte Federale, prevista per il 25, confermerà l'accesso diretto in Champions League per i giallorossi, la società cercherà di accelerare le trattative già avviate. Ieri sono stati riavviati i contatti con Semioli. Il manager Bonetto si è sentito telefonicamente con Pradè e il Chievo: le tre parti si vedranno a Milano all'inizio della prossimaa settimana. L'intenzione è riaprire una trattativa che ha vissuto una lunga fase di stallo. Il tempo non gioca a favore di nessuno: se Semioli giocasse col Chievo i preliminari di Champions, in programma l'8 e 9 agosto, l'affare tramonterà perché la Roma non potrebbe più utilizzarlo in Europa. Novità anche sul fronte Liverani: ieri il procuratore Alessandro Moggi ha ribadito alla Fiorentina la volontà del suo assistito di lasciare il club in caso di retrocessione. Il giocatore è consapevole dell'interesse della Roma ma attende la sentenza d'appello prima di muoversi.

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