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Sentenza choc della Disciplinare che equipara un gesto violento ad una provocazione verbale

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Zizou meritava almeno sei turni

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500franchi svizzeri (circa 4.900 euro) a Zidane e due giornate e 5.000 franchi svizzeri (circa 3.200 euro) a Materazzi, per le provocazioni dell'azzurro ai quali il francese aveva risposto con una testata costatagli l'espulsione nella finale dei Mondiali. di MARCO CASTORO INUTILE girarci intorno: siamo davanti a uno scandalo. Non si può punire con sole tre giornate di squalifica Zidane se poi se ne danno due a Materazzi. Cercare di dare una spiegazione plausibile a questa decisione non è affatto facile. Come non lo è capire cosa sia potuto accadere all'interno della Fifa che nel suo giudizio ha equiparato una risposta da guascone a un gesto di una violenza inaudita e vile, perché commesso a freddo, come un'esecuzione di un cecchino che ti spara quando meno te lo aspetti. Per Materazzi infatti la testata ricevuta dai giudici è ancora più violenta di quella subita da Zidane a Berlino. Non per i due turni di squalifica rifilati al difensore azzurro - che ci possono pure stare (a patto che si decida di considerare questa sentenza come un precedente per cominciare a punire chi provoca l'avversario) - ma per il fatto che Zidane sia stato sanzionato con un sola giornata in più di squalifica. Da sempre il calcio ci aveva abituato al cartellino giallo per chi commetteva il reato e al rosso, sanzionato col pugno di ferro dal giudice sportivo, per chi reagiva con violenza al fallo subito. Ora siamo davanti a una nuova era. Anche i provocatori sono finiti nel mirino. Cosa buona e giusta se si considera che in ogni partita c'è sempre qualcuno che cerca con le maniere più meschine di irritare l'avversario, soprattutto i campioni e i calciatori dal «grilletto» facile. La sentenza della Fifa non va giudicata per come sia stato trattato Materazzi ma per la grazia concessa a Zidane. Questo doveva essere il Mondiale «tolleranza zero» per il gioco violento. È stato così per quasi tutte le partite giocate. I cartellini sventolati dagli arbitri (soprattutto nelle gare che hanno preceduto la fase finale) testimoniano il compimento della missione. Quello che stona sono i tre turni a Zidane (al quale non è stato tolto nemmeno il Pallone d'oro, altro scandalo) rapportati ai due di Materazzi. Il francese ne meritava almeno sei. Il suo fallo è di gran lunga più grave di quello compiuto da De Rossi, reo sì di aver colpito con un gomito in faccia un avversario, ma durante un'azione di gioco. Zidane invece ha colpito a freddo. Un'esecuzione bella e buona. Ma forse bisognava dare un contentino ai francesi...

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