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SACHSENRING — Pur avvezzo a strappare applausi e stracciare record, davvero non sperava di indossare ...

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Eppure l'impresa gli è riuscita. Tanto da poterla definire, dopo il grigio undicesimo tempo delle prove ufficiali, un vero e proprio miracolo. Che gli ha consentito di ridurre a sole ventisei lunghezze il divario dal capofila del mondiale, da quel Nicky Hayden che si appresta a lanciare il guanto di sfida nella «sua» Laguna Seca, sulle colline della baia di Monterey, nella assolata California. Lì «Kentucky Kid» vinse, lo scorso anno, e alla grande, la sua unica gara. Dopo diverse stagioni iridate in crescendo ma scevre da assoli. Lì il ragazzo di Owensboro attende il suo sfidante Valentino, con aria di sufficienza stampata tra quegli occhi scuri e il pizzetto. «Laguna è casa di Nicky, lì Hayden va molto forte - è stata la prima riflessione di Rossi - ma forse già so cosa fare». Un qualcosa fatto di sogni e speranze che ancora deve trovare la sua formula per realizzarsi. «Battere Hayden ma anche gli altri piloti americani, che lì vanno tutti forte, non sarà facile. Comunque andremo lì e vedremo». Non si sbilancia ma, al tempo stesso, non demorde il pesarese. «Ogni vittoria è importante ma non siamo ancora al match-point della stagione». Perchè restano sette gare. «E tutte saranno importanti».

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