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Il tecnico esce allo scoperto e chiede tre colpi per la nuova Roma

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Gli obiettivi: un attaccante, un centrocampista centrale e un esterno

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Il primo invito del tecnico alla società di darsi una mossa sul mercato avviene al termine della partita amichevole col Timisoara, vinta con un bel gol di Okaka. «Abbiamo delle priorità - ha detto l'allenatore - nelle scelte da fare sul mercato. Un attaccante, un centrocampista centrale, un esterno. Ma ci potrebbero essere degli sviluppi. Si può anche scambiare o stare attenti a fare le scelte giuste che possono capitare. Il mercato si evolve e noi siamo pronti a cambiare qualcosa. La squadra è ancora incompleta». L'indirizzo di Spalletti sembra essere chiaro. Guardare con particolare attenzione, o meglio marcare le squadre colpite dalla sentenza Caf e gettarsi sui quei giocatori che necessariamente non vorranno scendere nella serie cadetta, o che magari hanno siglato dei contratti che però sono decaduti per avvenuta retrocessione. Spalletti fa alzare le antenne alla società, vigilare e fare le scelte giuste per essere competitivi. E i tifosi, presenti anche ieri con il solito amore, sognano Trezeguet. Sul test contro i romeni del Timisoara (che valgono una medio bassa serie B italiana), la truppa Spalletti al sesto giorno di ritiro ha frenato un po'. L'allenamento mattutino di ieri e la condizione atletica rodata dei romeni hanno messo in difficoltà le due Roma scese in campo. Di gran lunga migliore quella del secondo tempo, dato che quella del primo aveva, dalla cintola in su, una banda di primavera più Rosi e Galloppa. In difesa Panucci resta a sinistra per lasciare spazio a Comotto, ancora imballato. Palermo è un mediano vecchio stampo che si sta facendo notare, Cerci dirottato al centro non convince e Spalletti lo manda a meditare dopo un mezz'ora. «Questioni di distanze, ma è normale perché lui ha altre caratteristiche», dirà il tecnico a fine gara. Tulli in attacco è supportato solo da Rosi, che al 9' trova un rigore che Romeo non fischia. Poi tanto gioco a centrocampo, qualche lieve scaramuccia con Mexes che quasi perde la pazienza e l'unica palla gol romena della partita, con Curci reattivo su Mansour. Ripresa che gode della vivacità di Alvarez, della solidità di Taddei e della forza fisica di Okaka. Mancini sorprende per la voglia di far bene, ma trova solo un palo. La dolce fidanzata Roberta in tribuna è contenta lo stesso. Poi quando manca una manciata di minuti alla fine, Faty («mi è piaciuto molto», dirà Spalletti a fine gara) recupera un pallone a centrocampo e serve Alvarez. Solito lampo dell'honduregno e imbucata per Okaka, che di piatto sinistro batte Popa. Spalletti a fine gara è contento. «Stiamo meglio dell'anno scorso. Abbiamo fatto tanta attenzione in fase difensiva, peccato per quella palla gol lasciata al Timisoara nel primo tempo. Mancava anche Nonda, che era affaticato ma giocherà la prossima. Aquilani sta bene, ma non vogliamo rischiarlo. Stamane (ieri mattina, ndr) ha fatto la partitella che equivale praticamente ad una amichevole».

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