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Voigt vince la tappa più lunga con un distacco da capogiro Pereiro è la nuova maglia gialla

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Va bene che questa definizione ha trovato mille volte più forza dopo la cacciata dei reietti dal Tempio. Ma ora il crogiuolarsi della Grande Boucle in questa assenza di una guida sta assumendo livelli parossistici. Ieri a Montélimar, città per la prima volta sede di tappa, la maglia gialla ha di nuovo cambiato spalle. Dopo aver colorato di felicità i giorni di Honchar, di Dessel, di Landis, da oggi sarà portata a spasso da Oscar Pereiro. E non si tratta di comprimari pronti ad essere spazzati via dal primo venticello, ma di corridori di un certo valore: Honchar è saltato sulle prime montagne, ma non si poteva giurare che ciò sarebbe avvenuto. Dessel, dopo i Pirenei, è ancora lì a un passo dalla gloria; Landis resta uno dei favoriti principali per la vittoria finale. Ed ora questo Pereiro, spagnolo, corridore discontinuo almeno quanto divertente (è sempre in fuga). Non è un fulmine di guerra, ma in salita quando vuole sa tenere, e al momento amministra 1'29" su Landis. Insomma, la regola è sempre che tutto può succedere. Per dirla tutta, Pereiro ringrazia proprio Landis per quello che si profila come uno dei più gentili omaggi della storia recente della Boucle: in fuga dal mattino con Voigt (che ha vinto la tappa più lunga del Tour, 230 km, sullo stesso Pereiro), Chavanel, Grivko e il bolzanese Quinziato (poi quarto), Pereiro si è reso protagonista di un'azione che ha potuto dispiegarsi nella totale assenza di reazione da parte del gruppo condotto ad andatura cicloturistica dalla Phonak della maglia gialla. 5, 10, 15, 20, 25 minuti di vantaggio, mezz'ora. In classifica Pereiro aveva 28'50" di ritardo da Landis. Alla Phonak sarebbe bastato veramente poco per conservare il comando della classifica. E invece il team svizzero ha deliberatamente ceduto la leadership. Alla base di tale comportamento c'è solo la volontà di non stressarsi oggi (14a tappa, Montélimar-Gap, 180 km con un colle di 2a categoria a metà frazione e uno nel finale), o anche dell'altro? Dell'altro, naturalmente: se l'altro giorno la Rabobank di Menchov (rivale di Landis) si è ingraziata la Discovery Channel, aiutando Popovych a vincere, evidentemente urgeva intessere un'alleanza altrettanto forte: ecco quindi che la Phonak lusinga la Caisse d'Epargne, che, statene certi, sulle Alpi darà una mano a Landis. E così va avanti il Tour senza padroni, ma con un intreccio di do ut des da far invidia al mondo della politica.

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