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Rilancio Juve: in B ma senza penali

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Venerdì sera, appena dopo la lettura della sentenza che spediva la Signora in serie B con una penalizzazione di 30 punti, si era detto «incazzato» proprio fuori dalla sede. «Oggi (ieri, ndr) uso toni più morbidi, ma il nervosismo resta. Siamo convinti di poter far valere le nostre ragioni in appello». Si toglie subito la giacca, Cobolli Gigli, nel giorno del raduno ad Acqui Terme di quello che è solo un abbozzo di Juventus. «Torneremo grandi e saremo più simpatici a tutti», butta lì. In attesa che accada, bisogna però affrontare un presente da tregenda. Calma e sangue freddo è invece il messaggio lanciato dal numero uno bianconero: «Io credo ancora che la Juve abbia tutto il diritto di giocare in serie A. Mi pare ci venga imputata soprattutto la violazione dell'articolo 1 (quello che fa riferimento alla lealtà sportiva, ndr) e non dell'articolo 6 (illecito, ndr): per questo, ritengo che i trenta punti di penalizzazione in B siano eccessivi». Tanto per chiarire: la violazione dell'articolo 1 è quella che ha permesso al Milan di evitare la retrocessione in serie B, «quindi non vedo perché noi si debba finire così in basso. Se anche avessimo violato più volte l'articolo 1, non dovremmo essere spediti in una categoria inferiore». Nessun biasimo per l'avvocato Cesare Zaccone, colui il quale ha indicato a Ruperto che la Juve avrebbe ritenuto congrua una retrocessione in B con penalizzazione. «L'intento del nostro legale era quello di parificare la nostra posizione con quella delle altre società, non quello di farci sprofondare. Ripeto: abbiamo fiducia che le cose possano migliorare in appello». E se così non fosse? Il presidente della Lazio, Lotito, ha già preannunciato un ricorso al Tar. «Non dico né sì né no - è la risposta di Cobolli Gigli - decideremo più avanti. Per come conosco io la questione, il regolamento di Lega è un patto tra privati che esclude la giustizia ordinaria: potremmo però provare a percorrere anche quella strada». Poi, la rivelazione di quello che sarebbe accettato come un verdetto giusto: «Una serie B senza penalizzazione l'accetteremmo. A quel punto mi sentirei di escludere anche il ricorso al Tar». Un altro tentativo di patteggiamento, allora, pur se si tratta di un qualcosa di non previsto dall'ordinamento sportivo. Su una cosa, invece, sia lui che l'amministratore delegato Jean Claude Blanc sono chiarissimi: «Non abbiamo bisogno di fare cassa: il nostro primo intento è quello di costruire una Juve in grado di risalire il prima possibile. E non esiste neppure pensare che i giocatori possano liberarsi dai contratti licenziandosi per giusta causa». Anche l'ex ad Giraudo (l'attuale società annuncia battaglie legali contro i vecchi amministratori) non si arrende al giudizio della Caf. «Combatterò fino alla fine in tutte le sedi opportune perché ritengo di non avere fatto nulla di male. Non abbiamo mai cercato di modificare irregolarmente una partita che sia una».

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